Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Italia: aumenta il prezzo del cavolo cappuccio e raddoppia la verza per carenza di prodotto

Nel Lazio la stagione invernale delle principali referenze del periodo – cavolfiore, cavolo cappuccio, verza e cavolo romanesco – non è ancora finita, ma a meno di un mese dalla fine della raccolta è già possibile stilare un primo bilancio.

"La stagione invernale era partita bene, con buone vendite, tanto che alle volte la domanda è stata superiore all'offerta" spiegano i titolari di un'impresa locale. Già quel era partita ci anticipa che la stagione non è poi proseguita in linea con le premesse. "Già dal 20 dicembre 2014 – riprendono gli imprenditori – si sono ridotti i consumi, e questa tendenza continua tutt'oggi. La ragione principale è stata l'entrata in produzione del Sud Italia. Il risultato è stato un calo delle vendite stimato nel 30%, a eccezione del cavolo romanesco, che ha tenuto un tasso di consumi più regolare".

C'è qui un però, perché "normalmente quando calano i consumi, diminuiscono anche i prezzi. Ma quest'anno non è successo: le quotazioni hanno retto, non ci sono stati crolli". Così in media "i prezzi del cavolfiore hanno viaggiato tra gli 80 e i 90 centesimi di euro al chilo, mentre il cavolo romanesco, che solitamente spunta prezzi superiori al cavolfiore, è stato scambiato tra l'euro e 1,10 euro al chilo".

Discorso diverso invece per le altre orticole del periodo, ossia verza e cavolo cappuccio. "Negli ultimi dieci giorni stanno scarseggiando e così i prezzi stanno aumentando; in specie per la verza, sono praticamente raddoppiati. Per quest'orticola siamo passati dai normali 45/60 centesimi di euro al chilo anche a 80 centesimi, addirittura un euro. La ragione di questo gap di offerta viene dal fatto che se ne produce di meno: tutti gli anni i prezzi sono bassi, così in tanti non piantano o piantano meno; non se ne produce più come un tempo. Lo stesso vale per il cavolo cappuccio, i cui prezzi però sono su livelli decisamente inferiori rispetto a quelli della verza, 5/10 centesimi di euro al chilo, arrivando a quotazioni di 60/65 centesimi di euro al chilo".

In generale, la qualità del prodotto "è stata buona: nonostante il 31 dicembre 2014 il forte vento e il freddo abbiano bruciato un po' le foglie (e perciò a gennaio non c'è stato il 100% del prodotto); tuttavia i danni registrati sono stati davvero pochi".

Sul futuro, i titolari dell'azienda concludono: "Stimiamo a breve un aumento delle vendite con prezzi più alti perché ormai siamo sulla finire della stagione invernale. Poi bisognerà aspettare i primi di maggio per la produzione estiva, con un vuoto di prodotto tra metà e fine aprile perché sarebbe stato troppo presto piantare prima di fine gennaio, tanto qui da noi quanto al Sud Italia: faceva ancora troppo freddo. Stesso trend anche sulle altre referenze, ad eccezione del romanesco, la cui stagione riprenderà solo a settembre".

Articoli Correlati → Vedi