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L'Ucraina fa appello all'Organizzazione Mondiale per il Commercio contro l'embargo russo

Lo scorso 22 ottobre 2014, l'Ucraina si è rivolta all'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WHO) in relazione all'embargo impostole dalla Russia. Secondo l'Ucraina, la Russia non ha rilasciato nessun reclamo ufficiale relativo a problemi fitosanitari per i prodotti ucraini. Di conseguenza, la Russia ha violato l'accordo commerciale bilaterale in vigore tra le nazioni. Il governo ucraino prevede che, solo quest'anno, le perdite ammonteranno a 17 milioni di dollari (che aumenteranno a 50-60 milioni l'anno prossimo).

Mosca scambia libri di testo e medicine con ortofrutticoli
Il sindaco di Mosca ha riferito di aver concluso un accordo con il sindaco di Dushanbe, la capitale del Tagikistan, per ricevere una fornitura regolare di frutta e verdura. Secondo le statistiche, nel 2013 il Tagikistan ha esportato 948 tonnellate a Mosca, composte da albicocche, ciliegie, pesche, susine, ortaggi e frutta a guscio. In cambio degli ortofrutticoli, Mosca fornirà libri di testo e medicine.

Nel frattempo, l'ex repubblica sovietica vuole investire nei centri logistici e nelle infrastrutture per garantire una fornitura costante in Russia. Il Tagikistan è intenzionato a coprire le carenze che si sono generate in Russia a seguito dell'embargo. A livello politico, quindi, è stata costituita una commissione che si occuperà della fornitura di prodotti agricoli e non dove ci sarà richiesta in Russia.

La Russia incoraggia lo Sri Lanka ad esportare
Durante un incontro tra Russia e Sri Lanka, l'ambasciatore russo ha incoraggiato gli esportatori ad approfittare in pieno delle possibilità generate dall'embargo nei confronti dei prodotti agroalimentari occidentali. Inoltre, si sono presi accordi circa l'accesso al mercato russo dei prodotti ittici ed ortofrutticoli. I rivenditori russi richiedono informazioni dettagliate su prodotti, volumi e disponibilità.

Sverlovsk vuole importare direttamente dal Sudafrica
La regione russa di Sverdlovsk vuole importare direttamente frutta e vino dal Sudafrica. I prodotti sudafricani sono già disponibili nella regione, ma vengono importati via Mosca. La regione ritiene che sia più efficiente a livello economico importare direttamente dal Sudafrica, saltando così i grossisti a Mosca.

Kaliningrad inasprisce i controlli sulle importazioni
Nei primi nove mesi di quest'anno, la regione di Kaliningrad ha visto diminuire del 20% le importazioni, tranne quelle provenienti da altre parti della Russia che sono invece aumentate del 3-5%, Proprio come tutto il resto della Russia, la regione di Kaliningrad ha inasprito i controlli sulle importazioni. Quest'anno, le autorità di controllo hanno redatto 1.519 registrazioni per dei resi di prodotti, cioè 1.390 tonnellate di prodotti che sono state rispedite al mittente.

Prezzi più alti per la frutta tropicale
Il governo regionale di Novosibirk ha riferito che il prezzo per i 40 alimenti principali della regione non è aumentato esageratamente. Gli incrementi di prezzo sono in linea con l'inflazione e risultano essere inferiori a quelli dell'anno scorso. Ora che la stagione di raccolta è terminata, alcuni prezzi sono aumentati nuovamente. Anche i frutti tropicali come mango, mandarini, banane e limoni hanno un prezzo più alto. Dall'inizio dell'anno, il prezzo dei limoni è aumentato del 65%. Le mele costano il 10% in più. Novosibirsk è al sesto posto nella regione per quanto riguarda gli incrementi di prezzo. Gli incrementi maggiori si sono avuti in Siberia, Chakassia, Altai, Tomsk e Omsk.

Tornano le insalate da McDonald's
Verso la fine dell'anno in corso, le insalate saranno nuovamente presenti nei menù dei McDonald's russi (cfr. FreshPlaza del 12/09/2014), secondo quanto ha annunciato Viktor Semenov, proprietario di Belaya Dacha, il principale fornitore di verdure alle catene di fastfood. L'azienda offre ortaggi per tutto l'anno. In autunno e inverno, l'azienda dipende, quindi, dalle importazioni. A tal fine, Belaya Dacha è in continua ricerca di collaborazioni da Turchia, Egitto, Tunisia e Iran. Prima dell'embargo, l'azienda importava prodotti dal Italia meridionale, Spagna, Paesi Bassi e Polonia.

Testo e traduzione FreshPlaza. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione:

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