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Pagamenti diretti PAC 2015-2020: per l'Italia valgono 23 miliardi di euro

Sul sito internet del Ministero delle Politiche Agricole è stato pubblicato un vademecum per gli agricoltori in cui sono illustrate tutte le novità relative ai Pagamenti diretti, che valgono per l'Italia circa 23 miliardi di euro nel periodo 2015-2020.

Le principali novità riguardano:

AGRICOLTORE IN ATTIVITÀ
Non riceveranno più pagamenti diretti PAC: aeroporti, servizi ferroviari, impianti idrici, servizi immobiliari, terreni sportivi e aree ricreative permanenti, soggetti che svolgono intermediazione bancaria, finanziaria e/o commerciale, società, cooperative e mutue assicurazioni che svolgono attività di assicurazione e/o di riassicurazione, P.A., eccetto enti che svolgono attività formative e/o sperimentazione in campo agricolo e quelli che hanno la gestione degli usi civici.

DEGRESSIVITÀ PAGAMENTI
L’importo del pagamento di base da concedere ad un agricoltore è ridotto annualmente del 50% per la parte eccedente i 150.000 euro e del 100% qualora l’importo così ridotto superi i 500.000 euro, per la parte eccedente i 500.000 euro.

CONVERGENZA INTERNA
Applicazione del Modello irlandese che garantisce la differenziazione del valore dei diritti anche nel 2019; l’avvicinamento progressivo al valore medio nazionale in cinque anni, il valore minimo dei diritti al 2019 pari al 60% della media nazionale e la perdita massima (per diritti superiori alla media nazionale) pari al -30% del valore iniziale.

GREENING
Gli agricoltori che hanno diritto al regime di pagamento di base dovranno rispettare le pratiche agricole “greening” che prevedono diversificazione delle colture, mantenimento prati permanenti e aree di interesse ecologico

GIOVANI AGRICOLTORI
Stanziati 80 milioni di euro all’anno per l’incremento del 25% degli aiuti diretti per aziende agricole condotte da under 40

PICCOLI AGRICOLTORI
Regime semplificato con importo forfettario che non supera i 1.250 euro l’anno e esenzione dagli impegni previsti per il greening.

Clicca qui per scaricare il vademecum.

"Abbiamo fatto scelte non banali – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – nel contesto di una riforma della Pac che non è quella che avremmo desiderato. Ora sarà importante il lavoro di coordinamento con le Regioni, perché fino al 2020 abbiamo a disposizione 52 miliardi di euro con cui proiettare nel futuro il nostro modello agricolo. Dovremo spendere bene e nei tempi stabiliti le risorse, perché gli sprechi non sono più ammissibili. Stiamo lavorando anche su azioni concrete di semplificazione proprio per andare incontro alle esigenze delle aziende nell'ottimizzazione dell'utilizzo dei fondi UE".
Data di pubblicazione:

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