In una delle campagne estive più difficili per il settore ortofrutticolo, anche il resoconto stagionale relativo alle patate non brilla. Per quanto riguarda la situazione del comparto da consumo fresco in Emilia-Romagna, sottolinea l'APPE, la raccolta del prodotto è pressoché ultimata. La qualità delle partite raccolte entro il mese di luglio (che, nel complesso, rappresenta circa il 75% delle superfici coltivate) risulta buona. Ma le condizioni di mercato e la cessione del prodotto si presentano difficili. Con aumenti delle superfici coltivate ed elevate rese produttive – in tutte le regioni italiane, ma anche nelle principali aree produttive europee – che certo non aiutano. E a tutto questo si aggiunge un evidente calo dei consumi che non favorisce il normale decumulo del prodotto immagazzinato.
I prezzi, rispetto a quelli della campagna precedente, si stanno abbassando in modo preoccupante, sia per il prodotto in natura, sia per quello confezionato. Da qui l'invito dell'Associazione di pataticoltori rivolto a tutti gli operatori della filiera ad agire con grande responsabilità, valorizzando la qualità del prodotto nazionale ed evitando di importare prodotto dall'estero.

L'APPE richiama in particolare la Moderna Distribuzione (Gd e Do) affinché privilegi il prodotto nazionale adeguatamente tracciato, controllato sul piano della qualità, garantito e certificato dalle Associazioni dei produttori aderenti.
E' importante - chiarisce l'Associazione - che non si verifichino di nuovo casi come quelli denunciati nelle annate precedenti, quando grandi quantità di patate francesi sono state spacciate, nei punti vendita, come prodotto italiano. Pur riconoscendo l'esigenza della competizione tra le diverse catene, occorre evitare "azioni commerciali troppo aggressive" che inneschino anomali abbassamenti dei prezzi facendo leva sulla situazione di particolare difficoltà di qualche operatore. Queste azioni avrebbero un effetto devastante su tutta la filiera e sui risultati economici per i produttori, che sicuramente il prossimo anno pianificherebbe prodotti diversi.
Un ultimo appello è rivolto alle istituzioni pubbliche, particolarmente a quelle delegate alla vigilanza, affinché mettano in atto rigorosi controlli sull'introduzione delle patate di provenienza estera vendute come prodotto italiano.
Leggendo con attenzione il comunicato, quindi, c'è di più. Tra le righe, si intuisce che certe voci – che parlano di qualcuno lungo la filiera interessato a fare delle aste tra i fornitori – si stanno facendo sempre più concrete. Un tal genere di iniziative (le "azioni commerciali troppo aggressive", appunto) - cui si potrebbe ricorrere in casi opposti, per contenere i prezzi - andrebbe a tutto svantaggio della tracciabilità, dell'origine e del valore aggiunto del tubero nazionale portando i prezzi a un ulteriore ribasso. Con esiti sconvolgenti per il comparto e per i produttori.
Per questo, l'APPE con la sua nota ha deciso di scoraggiare certi comportamenti, dichiarando a forte rischio la sopravvivenza del comparto pataticolo, sia in Emilia-Romagna che nel resto del Paese: "Solo un atteggiamento responsabile degli attori della filiera e un sostegno da parte delle istituzioni pubbliche potrà garantirne il futuro".
Contatti:
APPE
Email: [email protected]