Lo scenario a livello mondiale
Secondo le statistiche elaborate dalla FAO (che si è avvalsa dei dati C.L.A.M. per i Paesi mediterranei), nel corso della campagna 2012/13, a fronte di una produzione mondiale di 109.848.990 tonnellate, la quantità di agrumi trasformati è cresciuta a 24.344.300 ton (22,1%).
I principali paesi attivi nel settore degli agrumi trasformati (stagione 2012/13), ripartiti per tipologie di agrumi
| Agrumi (Totale - stagione 2012/13) | Ton. |
| Produzione mondiale | 109.848.990 |
| Volume trasformato a livello mondiale | 24.344.300 |
| Arance - volume trasformato mondiale | 20.202.600 |
| di cui Brasile | 10.906.000 |
| di cui USA | 5.473.000 |
| di cui Bacino del Mediterraneo | 1.293.000 |
| di cui Spagna | 656.000 |
| di cui Italia | 309.000 |
| di cui Grecia | 130.000 |
| di cui Turchia | 63.700 |
| di cui Marocco | 60.000 |
| di cui Israele | 26.000 |
| di cui Egitto | 18.800 |
| di cui Cipro | 15.800 |
| di cui Gaza | 14.300 |
| Piccoli agrumi - volume trasformato mondiale | 1.357.000 |
| di cui Cina | 660.000 |
| di cui Bacino del Mediterraneo | 367.000 |
| di cui Spagna | 218.000 |
| di cui Italia | 53.000 |
| di cui Turchia | 31.000 |
| di cui Israele | 30.000 |
| Limoni - volume trasformato mondiale | 1.840.500 |
| di cui Argentina | 955.000 |
| di cui USA | 274.000 |
| di cui Spagna | 140.000 |
| di cui Italia | 66.000 da fonti aziende si stimano anche 140.000 con prospettive di aumento a 160.000 nella campagna 2013/14 |
| Pompelmi - volume trasformato mondiale | 944.200 |
| di cui USA | 52.100 |
| di cui Bacino del Mediterraneo | 151.200 |
| di cui Israele | 117.000 |
Nella stessa campagna 2012/13, la produzione mondiale di succo d'arancia concentrato (65 gradi Brix) ha raggiunto 1.907.000 ton (dati USDA), di cui:
- 81.000 ton realizzate in Brasile
- 607.000 ton negli Stati Uniti
- 135.000 ton in Messico
- 89.000 ton nell'UE
- 45.000 ton in Cina
- 50.000 ton in altri Paesi.
Per quanto riguarda gli agrumi prodotti nell'Unione Europea e destinati alla trasformazione industriale, per la campagna 2013/14 si prevede che saranno in totale 1.840.000 ton, così ripartite:
- 1.299.000 ton di arance
- 277.000 ton di piccoli agrumi
- 243.000 ton di limoni
- 21.000 ton di pompelmi
I presupposti normativi delle misure comunitarie sono contenuti nella riforma della PAC per il periodo 2014-2020, approvata il 23 novembre 2013 dal Parlamento europeo, che tuttavia non ha apportato eccessive modifiche al precedente regime. Ha però introdotto tagli al bilancio dell'agricoltura europea riducendo gli stanziamenti a 371 miliardi di Euro (-13%), assegnando 271 agli aiuti diretti e 95 alla politica di sviluppo rurale.
Ormai superato il vecchio sistema delle compensazioni finanziarie vigente negli anni '60, si conferma in linea di massima che le risorse finanziarie della UE sono concesse alle organizzazioni di produttori (OP). Inoltre, in alcune regioni, i raggruppamenti di produttori (GP) formati ad iniziativa dei coltivatori potranno ottenere, durante un periodo transitorio, un aiuto finanziario diretto ad acquisire lo stato di organizzazione di produttori.
A latere della riforma, sono in corso di definizione le norme comunitarie che prevedono la concessione di sostegni finanziari diretti a favorire la promozione dei prodotti agroalimentari trasformati ammissibili ai sistemi europei di qualità.
Le iniziative interprofessionali
Anche l'attuazione delle forme di interprofessione è incoraggiata dalla regolamentazione comunitaria. Ai fini della crescita economica del settore agrumario, si rivela infatti fondamentale stipulare preliminarmente gli accordi interprofessionali che regolano i rapporti intercorrenti tra la produzione di agrumi (freschi e trasformati) e l'apparato distributivo, in particolare la GDO-Grande distribuzione organizzata.
Nella giusta direzione si muove l’accordo interprofessionale siglato il 13 marzo 2014 da Ortofrutta Italia (Organizzazione interprofessionale nel comparto ortofrutticolo) con il quale si prevede l'impegno di destinare alla trasformazione un'adeguata quantità di arance a seguito della abbondante pezzatura ridotta dei frutti nel corso della campagna 2013/14 (cfr. FreshPlaza del 26/03/2014).
L'accordo si applica in Italia esclusivamente alle aziende agrumarie che attuano la tracciabilità, informando l'acquirente sulla origine degli agrumi utilizzati.
A far data dal 30 maggio 2014, le aziende indicano sui propri prodotti il Paese di origine degli agrumi utilizzati. Allo scopo di fornire informazioni sull'origine dei prodotti ottenuti dalla trasformazione, entro il 31 marzo di ogni anno solare, le aziende hanno l'obbligo di comunicare all'Organismo professionale e al Mipaaf, i quantitativi di agrumi acquistati o avuti in conferimento nei diversi singoli Paesi di origine, la quantità di prodotto trasformato ottenuta, i volumi venduti e le giacenze alla data del 31 dicembre dell'anno precedente.
Questo tipo di intese appaiono in sintonia con il sistema di politica integrata che si realizza ormai da tanti anni con indubbia efficacia in Spagna sotto l'egida dell'Intercitrus.
Una politica per l'industria degli agrumi in Italia
In Italia si manifesta molto viva la necessità di elaborare con grande impegno unitario un piano di politica industriale rivolta ad aumentare la competitività del settore agrumi.
Ne è esempio la recente iniziativa del Dipartimento agricoltura della Regione Calabria che ha stanziato 2,3 milioni di Euro per concedere alle imprese agevolazioni finanziarie – tra cui quella di facilitare l'accesso al credito – finalizzate alla ristrutturazione dell'agrumicoltura da industria nella zona di Rosarno, Gioia Tauro e nell'intera provincia di Reggio Calabria.
Questi provvedimenti dovranno trovare applicazione puntando in particolare ad accedere a tutte le provvidenze rese disponibili e finora solo parzialmente utilizzate dall'Italia, al contrario di altri Paesi europei che hanno ottenuto grandi benefici dalla loro completa acquisizione. Sarà altresì importante rafforzare le relazioni con le economie agrumicole dei Paesi mediterranei, in particolare ai fini della piena attuazione della zona di libero scambio.
Recentemente, tali aspettative per un'organica programmazione del comparto si sono notevolmente accentuate essendosi fortemente affievolita l'entità degli interventi adottati dalle più importanti istituzioni preposte alla valorizzazione del settore degli agrumi trasformati, le cui potenzialità economiche raggiungono un elevato grado, impegnando l'attività di oltre 90 imprese
Sulla base di tali premesse si è elaborato un progetto di costituzione di una Associazione degli industriali italiani aderente alla Sezione italiana del Comité de Liaison de l'Agrumiculture Méditerranéenne – C.L.A.M. Tra i principali obiettivi che l'istituenda Associazione si prefigge di conseguire, figura il costante monitoraggio dell'andamento produttivo e commerciale, con particolare riferimento alle esportazioni. Questa impostazione consentirebbe l'elaborazione di appropriate scelte di carattere economico e finanziario applicate al settore, anche avvalendosi della loro trattazione tra gli argomenti da sottoporre all'esame delle apposite Commissioni di studio operanti presso il C.L.A.M.