Resoconto terza giornata Club Training 2014 di Check Fruit-NSF Italy
La giornata di approfondimento è stata aperta dai contributi del dott. Mazzini e del dott. Galassi, tecnici del Servizio Fitosanitario Regionale dell'Emilia Romagna.
L'intervento del dott. Mazzini si è articolato in un'illustrazione sintetica del Piano di Azione Nazionale (P.A.N.) sull'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari, nato a seguito dell'emanazione della Direttiva Europea n.128 del 2009 che istituiva un quadro omogeneo a livello comunitario per l'utilizzo sostenibile dei prodotti fitosanitari. Il P.A.N., entrato in vigore nel febbraio 2014, si allinea ai due macro-obiettivi della Direttiva Europea (riduzione dei rischi per la salute umana e per l'ambiente; riduzione e razionalizzazione dei prodotti impiegati) e definisce obiettivi e responsabilità relativi all'impiego di prodotti fitosanitari in agricoltura. Il dott. Mazzini ha dettagliato il suo intervento illustrando alcuni dei capitoli in cui il P.A.N. si articola (formazione per utilizzatori professionali, distributori e consulenti in materia di prodotti fitosanitari; manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari; tutela di acque e aree specifiche, con definizione di linee guida e misure) e rimarcando le prescrizioni imposte dal Piano per ciascuna tematica trattata.
Il dott. Galassi, collega del dott. Mazzini presso il Servizio Fitosanitario della Regione Emilia Romagna, ha completato la presentazione del P.A.N. approfondendo le prescrizioni relative a due ulteriori argomenti trattati nel Piano di Azione Nazionale: il controllo delle irroratrici, e le disposizioni per la difesa integrata e l'agricoltura biologica. Il dott. Galassi ha presentato alcuni dei principali cambiamenti imposti dalla nuova Direttiva Europea ed ha offerto una panoramica sulle strategie di applicazione, adottate a livello nazionale, per la difesa integrata obbligatoria (in vigore da Gennaio 2014), per la difesa integrata volontaria e per l'agricoltura biologica, soffermandosi poi sulle azioni intraprese dalla Regione Emilia Romagna e sugli strumenti messi a disposizione per supportare gli operatori del settore nell'applicazione del P.A.N.
La giornata è proseguita con l'intervento del dott. Valmori, il quale, muovendo da una breve digressione sugli adempimenti per le aziende agricole e sui meccanismi sanzionatori previsti dall'entrata in vigore del P.A.N., ha presentato alcuni dati riguardanti le performance delle aziende italiane in termini di presenza di residui di prodotti fitosanitari negli alimenti di origine vegetale e di sostenibilità delle pratiche agricole. Sottolineando l'assoluto primato dell'Italia per numero di controlli (3 volte in più rispetto alla media europea) e per livello di conformità (0,3% di irregolarità rispetto all'1,6% dell'UE), il relatore ha tuttavia posto l'accento sull'assenza di comunicazione di questa "eccellenza", pressoché sconosciuta dai consumatori. Il dott. Valmori ha quindi presentato alcune soluzioni che, attraverso l'impiego di "vettori" comunemente disponibili (es. smartphones) e una più mirata ed efficace comunicazione al consumatore, potrebbero contribuire a trasmettere il valore del "prodotto coltivato in Italia" e a riavvicinare il consumatore alla fase produttiva, veicolando in modo semplice, completo ed efficace un set di informazioni utili ed immediatamente fruibili relative ai prodotti e alla gestione sostenibile della produzione.
E' seguito il contributo del dott. Sigliuzzo, lead auditor Check Fruit-NSF Italy per le certificazioni di prodotto del comparto agricolo. In un'ottica di gestione sostenibile della pratica agricola, il dott. Sigliuzzo ha presentato gli elementi salienti dello standard UNI 11233, che definisce i principi generali per la progettazione e l'attuazione di sistemi di produzione integrata (P.I.) nelle filiere agroalimentari. In costante parallelismo con le disposizioni contenute nello standard GlobalGAP, il dott. Sigliuzzo ha illustrato gli elementi fondamentali che caratterizzano un sistema di produzione integrata, previsti dalla norma UNI 11233, ed ha collocato lo standard all'interno del contesto normativo relativo alla gestione sostenibile delle pratiche agricole. A completamento del suo intervento, il relatore ha infine presentato i requisiti per la progettazione e l'attuazione di un sistema di produzione integrata, ed ha brevemente elencato alcune specifiche relative all'applicazione di sistemi di P.I. nel comparto delle produzioni orticole.
La giornata è stata conclusa dall'intervento del dott. Solimando, ricercatore presso il CER (Canale Emiliano Romagnolo). Il contributo del dott. Solimando si è concentrato sul tema della gestione sostenibile delle risorse idriche in agricoltura: a seguito di una breve digressione sul quadro normativo che disciplina la captazione, la gestione e la tutela delle risorse idriche, il dott. Solimando ha illustrato le principali disposizioni previste dai disciplinari di produzione integrata per la gestione dell'irrigazione, i parametri controllati, gli strumenti di rilevazione e le metodologie di misura. Il relatore ha quindi presentato alcuni dati relativi alle attività del C.E.R. e alla situazione italiana ed emiliano-romagnola in termini di tendenze climatiche (siccità) ed impiego di risorse idriche, dedicando la parte conclusiva della sua relazione alle buone pratiche per la gestione sostenibile delle risorse idriche. In considerazione della progressiva riduzione delle risorse idriche, alcune strategie quali una maggiore attenzione nella scelta e nella gestione delle colture, la misura del bilancio idrico (IRRIFRAME, il portale dei Consorzi di Bonifica, offre servizio di assistenza irrigua agli agricoltori), la valutazione dei sistemi irrigui (prediligendo sistemi di irrigazione sostenibile), il riuso irriguo delle acque reflue e il risparmio idrico sul territorio appaiono soluzioni efficaci ed imprescindibili. A livello aziendale, il miglioramento dell'efficienza d'uso dell'acqua da parte della pianta, la conoscenza del terreno e delle esigenze delle colture, la pianificazione delle pratiche irrigue sulla base della situazione reale, la scelta e la gestione ottimali del metodo irriguo, l'uso della fertirrigazione e l'impiego di risorse alternative si configurano come ulteriori buone pratiche per il conseguimento dell'obiettivo della gestione sostenibile dell'input idrico in agricoltura.