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Favorito anche dalla scarsa produzione in Grecia e dalle gelate in Cile

"Elisa Macchi (CSO): "L'export di kiwi italiano sale del 10%, trainato da oltremare e Cina"

A inizio giugno 2014 la campagna commerciale del kiwi italiano può considerarsi di fatto conclusa. FreshPlaza ha chiesto a Elisa Macchi (nella foto accanto), direttore del Centro servizi ortofrutticoli di Ferrara, di analizzare gli aspetti salienti della stagione 2013/14.

La produzione 2013
"L'offerta produttiva 2013 - commenta Macchi - si caratterizza per una differenziazione tra le varie regioni di produzione. A livello nazionale, la produzione totale si è attestata su quasi 426.000 tonnellate, in crescita del 6% rispetto al 2012, ma su livelli nettamente inferiori al 2011 e alla media produttiva degli ultimi anni".

Principali regioni produttriciton (2013)Var. %
(2013 vs 2012)

Piemonte96.000+50%
Emilia-Romagna76.000+6%
Lazio145.000+8%
Veneto61.000
- 40%
Totale Italia426.000
+6%

Secondo quanto rilevato dal Cso, in Piemonte i quantitativi raccolti nel 2013 sono quasi duplicati rispetto alle irrisorie produzioni dell’anno precedente, compromesse dai danni da gelo, superando di poco le 96.000 tonnellate.

Le produzioni emiliano-romagnole si sono attestate sulle 76.000 tonnellate (+6% rispetto al 2012).

Il Lazio ha raggiunto le 145.000 tonnellate, in aumento dell'8% rispetto alle produzione contenute dello scorso anno, ma in flessione del 9% se il confronto viene effettuato sul 2011.

Quasi crollata, invece, la produzione di kiwi in Veneto (61.000 tonnellate) che paga un -40% sul 2012, a causa dei danni da batteriosi (Psa) e asfissia radicale che hanno interessato il Veronese.

In calo anche le produzioni delle regioni del sud Italia.

L'andamento commerciale
"Analizzando l'aspetto commerciale della campagna 2013/14 - prosegue il direttore del Cso - il presupposto determinante per un buon inizio di campagna è stato la buona qualità del prodotto raccolto anche se, inizialmente, la maggior disponibilità di calibri grossi a scapito delle pezzature piccole ha destato qualche preoccupazione tra gli operatori: le pezzature inferiori sono infatti più richieste perché più economiche".

L'inizio della campagna è stato positivo: oltremare e Far East hanno "tirato" moltissimo e permesso di smaltire una prima parte del prodotto, vanificando così la concorrenza del prodotto greco. La Grecia, infatti - nonostante il deficit produttivo di oltre 30% in meno rispetto al 2012 - ha dominato sui mercati europei fino a metà gennaio, quando poi ha lasciato spazio al prodotto made in Italy. Le vendite oltremare sono proseguite positivamente fino a marzo, permettendo così di non saturare i mercati europei.

Nella seconda parte della campagna, invece, l'export italiano è stato favorito dal deficit produttivo cileno che, a causa delle gelate, ha segnato forti contrazioni (50-70% in meno) rispetto al 2012 e ha permesso l'ascesa dei listini. A un'offerta cilena molto limitata è corrisposta una maggior richiesta da parte dei mercati oltremare (che solitamente si riforniscono di prodotto cileno sin da gennaio).

Dal punto di vista dei listini, in generale le quotazioni si sono sempre mantenute su buoni livelli, testimoniati anche dai prezzi delle Camere di Commercio (vedi grafici sottostanti).


Linea tratteggiata verde Hayward 2012, linea verde Hayward 2013, linea tratteggiata rossa Summerkiwi 2012, linea rossa Summerkiwi 2013, linea gialla Soreli 2013.


In linea blu tratteggiata quotazione 2012, in rosso quotazione 2013.

Le esportazioni
I dati delle esportazioni italiane di kiwi sono al momento disponibili fino a febbraio 2014. Confrontando le ultime due campagne commerciali (2013/14 e 2012/13) nel periodo compreso tra ottobre e febbraio, si nota un aumento dei volumi esportati, a livello nazionale, del 10%.

"Nel periodo considerato - spiega Macchi - l'export italiano di kiwi si è infatti attestato su circa 217.000 tonnellate, inviate sui mercati esteri a un prezzo medio annuo di 1,18 euro/kg, il più elevato degli ultimi anni".

L'Unione europea a 28, nel periodo ottobre-febbraio 2014, è stata destinataria di quasi 128.000 tonnellate (+7% sul 2012/13) a un prezzo medio di 1,13 euro/kg (+5%). Diminuiscono i volumi di kiwi indirizzati sulle tavole tedesche (-5%), ma crescono verso tutte le altre principali destinazioni europee, con prezzi medi generalmente più elevati dell'anno scorso.

L'export verso il mercato russo, sempre nel periodo ottobre-febbraio 2014, registra un aumento del 6% e un prezzo medio che ha superato 1 euro (+10% sul 2012/13).

Sono quasi 26.000 le tonnellate indirizzate ai paesi del nord America (+6%), a cui è corrisposto un prezzo medio di 1,13 euro/kg (+4% rispetto allo stesso periodo della campagna precedente).

In crescita rispetto alle annate precedenti anche le quote di prodotto che hanno raggiunto i paesi più lontani. Circa 20.000 tonnellate di kiwi italiano sono state spedite verso i paesi dell'Estremo Oriente (+61% sul 2012/13), tra cui primeggia per importanza la Cina.

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