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Adrian Barlow, English Apples and Pears

Regno Unito: quest'anno nessun boom per il raccolto di mele

Nel Regno Unito la nuova stagione delle mele deve ancora cominciare, ma le prime stime in circolazione indicano un raccolto eccezionale. Tuttavia, per Adrian Barlow, presidente dell'English Apples and Pears, non sarà così.

"Potrebbe essere vero per i coltivatori amatoriali - spiega Barlow - ma, a livello commerciale, per i melicoltori professionisti ci sarà molto probabilmente un lieve calo rispetto allo scorso anno, anche se i volumi totali saranno superiori per un aumento nel numero degli impianti".

La raccolta inizierà con tre settimane di anticipo, grazie a un inverno mite seguito da una primavera calda che ha comportato una fioritura precoce. L'anomalo andamento stagionale ha causato anche un'impollinazione prolungata, che farà maturare la frutta in un periodo più esteso e non tutta insieme, complicando ulteriormente la raccolta.

"I volumi totale sono difficilmente quantificabili - prosegue Barlow - La situazione è a macchia di leopardo: si alternano ottime produzioni con altre meno abbondanti. Alcuni alberi sono stati per molto tempo sott'acqua, il che ha comportato - e comporta tuttora - la caduta dei frutti: se, da un lato, risparmia ai coltivatori troppi passaggi per il diradamento, dall'altro, se dovesse prolungarsi, interferirà in modo negativo sui volumi. Ci sono stati anche un po' più di danni causati da fitopatologie, ma non da grandine e io sono ottimista per una produzione soddisfacente, con una bella buccia e le pezzature finali che saranno ovviamente dipendenti dal meteo".

La cultivar Gala sarà di buona qualità, così come la Braeburn e la Brambley, mentre la Cox potrebbe esserlo meno.

Le prime Gala sono attese nella settimana che terminerà il 12 settembre (n. 37) e le prime Cox in quella successiva. Il che, secondo Barlow, sarà un grande vantaggio perché si potrà approfittare del consueto intenso periodo di vendita di fine settembre-inizio ottobre. Barlow si aspetta una produzione ben equilibrata dal punto di vista organolettico, se non addirittura con un elevato grado Brix.

Al momento, sul mercato ci sono ancora molti frutti provenienti dall'emisfero Sud e poche rimanenze dell'ultima stagione inglese. "Vorremmo prolungare la nostra finestra commerciale - sul mercato ci sono già alcune buone varietà tardive - ma potremo riuscirci solo se produrremo frutti buoni da mangiare - puntualizza Barlow - Se le mele non avranno il sapore ideale saranno rifiutate dai consumatori".

I coltivatori inglesi hanno vissuto un grande ritorno negli ultimi dieci anni. "Stiamo coltivando molte più Gala e Braeburn, e continuando con le varietà Jazz, le Kanzi e le Rubens", spiega Barlow. "Arriveremo a saturazione entro i prossimi cinque anni, a seconda dei volumi prodotti, e a quel punto avremo bisogno di cercare nuovi mercati".

Forse non sarà vero per tutte le cultivar, ma certamente per la Gala. "Sono molto contento di sapere che con le nostre mele abbiamo azzeccato i gusti dei consumatori di molti paesi diversi, in particolare del Medio ed Estremo Oriente".

Barlow ha incontrato il Segretario di Stato per discutere di questo e il Defra (Dipartimento per l'Ambiente e le politiche agricole) si è detto disposto a collaborare: c'è un elenco di possibili destinazioni su cui si stanno raccogliendo informazioni. "Anche l'Ukti (il Dipartimento per il Commercio) ci sta aiutando e ha scoperto che ci sono divieti di esportazione solo in India e in Thailandia. Il Defra ha scritto loro per sapere il motivo per cui ci sono questi divieti, non appena lo sapremo ci organizzeremo di conseguenza per fare in modo di toglierli. E' il momento di raccogliere quante più informazioni possibile, in modo da essere pronti se e quando si apriranno nuove possibilità di esportare".

Il Regno Unito ha già esportato piccoli volumi di mele verso il Medio e l'Estremo Oriente e verso la Scandinavia.

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione:

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