Confeuro: internazionalizzazione made in Italy, il Governo non si dimentichi dei rappresentanti del mondo agricolo
Quel che appare ancora evidente – continua Tiso –, al netto delle buone intenzioni, è una continuità di fondo con i vecchi metodi gestionali del primario nostrano e dei suoi attori. Il coinvolgimento nelle fasi decisionali è ancora ristretto a pochi "prescelti" e non tiene conto delle nuove organizzazioni emergenti in grado di contribuire in maniera determinante allo sviluppo del made in Italy.
Quel che chiediamo al Ministro Martina – conclude Tiso – è di rompere definitivamente con le logiche del passato e di aprirsi effettivamente a un confronto che non sia solo fittizio o ritualistico, ma capace di ridiscutere le basi delle politiche agricole per guardare finalmente al futuro del primario italiano.