Novella e precoce: le differenze
La differenza tra le due tipologie di tuberi è presto detta: "La novella tradizionale è una patata dalla buccia delicata, facile a spellarsi, non idonea allo stoccaggio; quella precoce invece è una classica patata da conservazione, con buccia più spessa e salda, con l'unica particolarità di essere seminata in areali, come appunto quelli della costa nordafricana del Mediterraneo, dove il raccolto avviene in largo anticipo rispetto all'Europa."
Sopra e sotto: patate precoci nordafricane.
A determinare, nel tempo, la preferenza verso questa seconda tipologia di prodotto, a scapito alla prima, sono state le esigenze di gestione e presentazione estetica della merce presso le catene della vendita al dettaglio: "La grande distribuzione in Paesi come Germania, Gran Bretagna e Francia - tra i principali consumatori di patate - ha orientato le scelte del mercato, in pratica precludendo ogni sbocco commerciale alla tradizionale patata novella italiana."
Un mercato ad accesso limitato
Alle produzioni italiane sono rimasti solo due mercati: quello interno e quello dell'Est-Europa. "Paradossalmente - osserva Citterio - la produzione siciliana, che è la prima ad arrivare sul mercato intorno a fine marzo/primi di aprile e che ha sofferto di più, anni fa, a causa del crollo delle esportazioni, oggi ha ritrovato una sua stabilità proprio grazie alla richiesta da parte del mercato locale."
A soffrire di più invece, secondo quanto riferisce l'imprenditore, è l'offerta di patata novella della Campania: "Anche se parliamo della principale regione produttrice, con un 15-20% del totale di produzione pataticola nazionale, la Campania è penalizzata da una grande frammentazione della produzione e dunque dall'assenza di uniformità e processi standardizzati. Lo sbocco commerciale per questa regione è costituito dall'est europeo, in particolare Polonia e Repubblica Ceca, paesi dove il consumo di patate novelle fa parte della tradizione e della cultura locale... per loro è del tutto normale che la buccia di una novella sia delicata e si stacchi facilmente!"

Patate Sieglinde, principale cultivar di patata novella prodotta in Puglia.
Un caso a sé stante è costituito dalla regione Puglia, che riesce ancora ad inserire la sua patata (tipicamente le varietà Sieglinde o Elvira) in limitati mercati di nicchia dei Paesi nordici: "Parliamo di quantitativi assolutamente limitati - precisa Domenico Citterio - e su mercati che richiedono standard qualitativi e di presentazione estetica (packaging speciali, molto elaborati o 'di lusso') decisamente costosi."
L'handicap della logistica
Dovendo stilare una classifica dei principali paesi fornitori di patate novelle/precoci, Israele ed Egitto svettano in cima, alternandosi al primo posto ("parliamo di 3.000.000 di tonnellate di offerta, contro solo 400-500.000 tonnellate italiane!", precisa Citterio), seguiti da Spagna e, infine, Italia.
"In tutti i casi - sottolinea l'imprenditore - l'Italia non può competere con questi Paesi, soprattutto in termini di logistica. Anche se quest'anno l'offerta israeliana e quella egiziana sono arrivate un po' in ritardo sul mercato, i loro costi di trasporto non sono paragonabili ai nostri. Una spedizione navale dal Nordafrica incide solo un terzo sul prezzo della merce rispetto al costo di una spedizione su strada dalla Sicilia. Considerando la collocazione geografica delle produzioni italiane e l'assenza di infrastrutture alternative (come ad esempio la ferrovia o l'intermodale), risultiamo del tutto penalizzati. Rimane un mistero invece, almeno per noi, come facciano gli Spagnoli a mantenersi competitivi con i prezzi di vendita, considerando che anche loro affrontano costi di trasporto non indifferenti."
Superfici e prezzi
"In Italia, le superfici coltivate a patate novelle hanno visto una drastica riduzione (-30/-40%) nel corso degli ultimi anni. Una leggera inversione di tendenza si è riscontrata solo nell'annata in corso, in risposta ai buoni risultati ottenuti nelle precedenti campagne di 'magra'. Ma la stagione 2014, per i principali raccolti europei, si preannuncia non solo positiva, ma anche in anticipo grazie alle condizioni meteo favorevoli. Le aspettative degli operatori sono dunque del tutto diverse rispetto al 2013; ciò risulta evidente anche quando si guarda ai prezzi: dopo una prima impennata della novella/precoce fino 55-60 cent/kg, le quotazioni hanno rapidamente ripiegato verso quota 35 cent/kg, riducendo così la distanza dal prezzo di 15-20 cent dei tuberi da conservazione."
Domenico Citterio conclude: "Fare patata novella in Italia oggi ha senso solo se si riesce a specializzarsi per determinati mercati di nicchia, che di certo non mancano, ma che per definizione, mentre richiedono programmazione e specializzazione dell'offerta, non possono assorbire grandi volumi di prodotto."
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