"Il primo trimestre del 2014 – illustra Garletti - è stato abbastanza equilibrato, con temperature che, in generale, non si sono mai abbassate sotto lo zero, consentendo una certa fluidità delle vendite. In particolare, alcuni prodotti hanno incontrato una domanda crescente. Tra questi il ginger, o zenzero, favorito dal fattore multietnico a livello globale: certi sapori ormai si apprezzano a Roma, come a Bangkok, o a Panama. Richiesti anche avocado e mango: il primo è un fenomeno culturale – costa poco, fa bene ed è facile da preparare - il secondo, quasi una pesca tropicale, incontra benissimo il nostro gusto e ha un prezzo contenuto."
Ginger in vassoio da 250 grammi.
Prodotti "nuovi" all'orizzonte non se ne vedono: "Mi hanno proposto la papaya senza semi – prosegue Garletti - Bella e interessante, ma costa 5,50 euro! Lo stesso si può dire per finger lime (il cosiddetto 'caviale' di agrumi) e bananito (baby banana)."
McGarlet orienta il 90% delle sue vendite verso l'Italia; il rimanente è spartito tra Europa (7%) e paesi extra-UE.
Linea di lavorazione dell'avocado.
Di lime sul mercato, al momento, se ne trova poco, e i prezzi sono alle stelle (cfr. FreshPlaza del 12/05/2014). Garletti spiega che "i paesi emergenti come il Brasile, che è un produttore di lime, pagano oggi al consumo un prezzo simile al nostro. Le loro classi medie hanno un potere d'acquisto sempre maggiore; di conseguenza, se il prodotto manca, prima viene destinato al mercato interno e solo dopo all'esportazione. La classe media italiana, viceversa, si sta indebolendo. A livello internazionale siamo un mercato sempre meno interessante".
Mango, bauletto da 2,3 kg.
"Scontiamo almeno quattro problematiche – prosegue Galletti - una grave situazione economica che si tramuta in un potere d'acquisto inferiore; la debolezza legata al sistema del credito; un mancato allineamento in termini di pagamenti; e procedure burocratiche relative a dogane e import più lente e farraginose dei nostri diretti competitor".
L'ultima riflessione riguarda la IV gamma di frutta. Per Garletti "si tratta di un prodotto richiesto dal consumatore finale all'interno di un mercato maturo. L'Italia era rimasta indietro rispetto a paesi come Olanda, Francia, Germania e Regno Unito. Ora è fisiologico che recuperi posizioni. Nell'ambito del segmento IV gamma, l'ananas risulta il prodotto must: crescendo il potenziale di mercato del fresh-cut, aumenta anche la richiesta di questo frutto. Bisognerà però capire fino a che punto il consumatore italiano potrà permettersi l'acquisto di quel che si può definire a tutti gli effetti un prodotto-servizio".
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