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"Giuseppe Campisi: "Il vero rincaro dei limoni italiani arrivera' con il prodotto estivo"

A causa dei gravi danni indotti dalle gelate che l'anno scorso hanno colpito gli impianti, l'Argentina lamenta un calo nella produzione di limoni variabile tra il 42% e il 55% (vedi articolo correlato) che comporterà una contrazione delle esportazioni verso i mercati dell'emisfero nord.



Per conoscere gli effetti sul mercato interno italiano di tale situazione, FreshPlaza ha contattato Giuseppe (Pippo) Campisi, coordinatore del Comitato Limoni dell'Organizzazione interprofessionale Ortofrutta Italia e consigliere nazionale di Fruitimprese.

"La produzione nazionale di limoni - spiega Campisi - è ottenuta principalmente in Sicilia, nel versante orientale, e in Calabria. La campagna limoni 2013/14, che sta giungendo al termine, è risultata soddisfacente in termini quantitativi, con un raccolto complessivo di 600.000 tonnellate, ma anche impegnativa perché abbiamo dovuto competere con la Spagna, che è riuscita ad offrire la merce a prezzi molto bassi. Inoltre, per garantire al consumatore limoni di altissima qualità, abbiamo scartato e dirottato molto prodotto all'industria del trasformato."


Comparazione dell'andamento del prezzo dei limoni in Spagna (espresso in Euro/100kg) nelle annate 2012 (linea gialla), 2013 (linea grigia) e 2014 (linea blu). Fonte: Ismea.

Per il coordinatore di settore dell'Oi ortofrutticola: "I nostri limoni non risentono tanto della concorrenza del prodotto argentino, che arriva quando ormai noi siamo nella fase conclusiva di campagna, quanto piuttosto proprio delle produzioni spagnole che possono puntare su costi inferiori ai nostri, sia in fase di produzione che di distribuzione."

A complicare il quadro arrivano le previsioni sulla raccolta estiva, decisamente inferiori alle altre annate. "La pianta di limone - prosegue Campisi - è infatti una macchina intelligente che sa gestirsi e, dopo un autunno-inverno stracarico, quest'estate produrrà meno frutti, i verdelli, rispetto agli anni scorsi."

"Data la carenza di prodotto argentino, e sperando che non si faccia entrare nella UE prodotto sudafricano per il noto rischio di trasmissione del Citrus Black Spot virus - prosegue Campisi - sul prodotto estivo il consumatore italiano verificherà sicuramente un aumento dei prezzi. Rincaro che non sarà a vantaggio dei produttori, però, visto che mancherà la materia prima sufficiente a coprire i costi. E, fino a quando i nostri costi saranno così alti rispetto a quelli spagnoli, non potremo essere competitivi". Perché "per essere interessanti, è necessario fare massa critica".


Andamento della quotazione per i limoni primofiore 58/67 confezionati in più strati sulle principali piazze italiane all'ingrosso (settimane 16ma e 15ma a confronto) - clicca qui per un ingrandimento. Fonte: Ismea.

Oltre alla Grande distribuzione organizzata nazionale, i limoni italiani sono diretti principalmente in Germania e in Austria. Ultimamente, l'export interessa anche la Francia, che ha scoperto la qualità delle nostre produzioni, la Repubblica Ceca e i Paesi dell'est con risultati soddisfacenti.

"La Sicilia - prosegue Campisi - può contare anche sulla produzione del Limone di Siracusa Igp che si differenzia da tutti gli altri per il suo elevatissimo contenuto di acido citrico. Questo è solo uno degli aspetti valorizzati nelle recenti iniziative promozionali condotte a Vienna, a Parigi e in occasione di Fruit Logistica a Berlino. Ma ci aspettiamo anche un maggior sostegno delle Istituzioni, perché lo slogan Mangia sano, mangia italiano non era stato forgiato a caso!"