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Salute e benessere del consumatore: le tendenze mondiali per il 2014

Gli esperti del settore food hanno tracciato le macro tendenze attese per l'anno 2014, periodo nel quale si prevede che il mercato globale continuerà ad essere trainato dalla domanda di prodotti naturali. I consumatori diventano infatti sempre più sofisticati nelle loro aspettative: non solo cominciano a eliminare i prodotti considerati "cattivi", ma danno precedenza alle proprietà salutari per ogni singola scelta effettuata.

Le economie emergenti, caratterizzate dalla coesistenza fianco a fianco di povertà e ricchezza, stanno guidando la crescita nei settori della salute e del benessere a livello globale; purtroppo, le difficili condizioni economiche fanno sì che le frodi alimentari siano oggi la principale preoccupazione per il consumatore.

Le 10 principali tendenze del consumatore in ambito di salute e benessere per l'anno 2014:
  1. Boom di proteine, anche quelle vegetali. Senza ombra di dubbio, è il tema che dominerà il 2014; dopo l'impennata registrata con lo yogurt greco negli Stati Uniti, si assisterà a una crescente enfasi del ruolo delle proteine tanto a colazione quanto negli snack, in un'area geografica sempre più ampia. Si vedrà quindi una maggiore focalizzazione su snack a base di frutta secca, notoriamente ricca di proteine vegetali, e a base di legumi. Anche i mix di proteine andranno per la maggiore nel 2014: ad esempio l'abbinamento di carne, arachidi e formaggio.

  2. Voglia di "naturale" e "privo di". La domanda da parte dei consumatori di prodotti "naturali" non mostra cedimenti e la tendenza a un'etichetta chiara rimane il punto focale. Il consumatore non si limita a desiderare prodotti naturali, ma cerca anche funzionalità, chiedendo ciò che potrebbe essere "migliorato naturalmente". La tendenza sopra citata sulle proteine ne è un esempio. Inoltre, un cibo o una bevanda veramente salutari dovrebbero essere privi di sostanze quali glutine, caseina, cereali, ecc, alimentando ulteriormente la tendenza "free from" ("privo di").

  3. Limitare il consumo di carne. L'essere vegetariano "part time" o "flexitariano" è guidato da 4 concetti chiave: salute e benessere, solidarietà verso gli animali, questioni ambientali (cfr. FreshPlaza del 18/04/2014) e finanze limitate. Nel periodo 2008-2013 in Nord America si è evidenziato un calo del 2% nei volumi consumati di carne, rimasti invece stagnanti nell'Europa occidentale. A inizio di quest'anno il Consiglio superiore della sanità del Belgio ha raccomandato di consumare al massimo 500 g di carne rossa a persona per settimana, al fine di scongiurare malattie quali il tumore del colon-retto.

  4. Maggiore consumo di ortaggi. Rispettare le porzioni giornaliere raccomandate di frutta e verdura non è un'impresa facile, specie per quanto riguarda il segmento degli ortaggi. La frutta è più popolare e si consuma più facilmente nell'arco della giornata, grazie anche alla svariata offerta di IV gamma e ad una maggiore flessibilità. Per gli ortaggi però ci si sta organizzando: dal pane vegetale creato in Canada, al gelato alle verdure che sta per essere lanciato in Giappone (cfr. FreshPlaza del 28/04/2014), i consumatori non aspettano altro che il settore proponga loro nuove offerte curiose e salutari!

  5. Riduzione degli zuccheri. Continua la guerra agli zuccheri, connessi a obesità, malattie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e salute del cavo orale. I dati dell'Euromonitor International's Countries & Consumers mostrano che, a livello globale, il diabete ha colpito 660 milioni di persone nel 2012, non solo nei mercati sviluppati ma anche in quelli emergenti, guidati dal cattivo esempio delle "diete occidentali".

  6. Supremazia dei mercati emergenti. I dati dell'Euromonitor mostrano che i 23 principali mercati in crescita per salute e benessere sono, ad eccezione di Hong Kong, le economie emergenti. Solo nel segmento delle bevande analcoliche, i mercati emergenti prevedono di generare 95 miliardi di dollari di nuove vendite tra il 2013 e il 2018, mentre i mercati sviluppati cresceranno di soli 5 miliardi di dollari.

  7. Succhi da spremitura a freddo. Il crescente interesse per i succhi derivanti dalla spremitura a freddo è un'altra tendenza del 2014, e riflette la "voglia di naturale". Ai consumatori non basta più la scritta sulla confezione "100% succo". Se si utilizza il concentrato, i succhi sono comunque sottoposti a vari processi di lavorazione e soggetti a possibile aggiunta di determinati additivi quali l'acido citrico e gli aromi. Il succo grezzo naturale ha una conservabilità di appena tre giorni e non rappresenta una giusta alternativa per il settore retail e ristorazione. Alcuni importanti marchi utilizzano perciò la "pascalizzazione", cioè una pastorizzazione a freddo degli alimenti ottenuta mediante l'applicazione dell'alta pressione (HPP - High Pressure Processing - cfr. FreshPlaza del 27/06/2011), che uccide i microorganismi, assicurando quindi la sicurezza dei prodotti.

  8. I probiotici. Secondo la definizione ufficiale di FAO e OMS, i probiotici sono "organismi vivi che, somministrati in quantità adeguata, apportano un beneficio alla salute dell'ospite". Esempi sono gli yogurt e il latte fermentato. La crescente consapevolezza dei consumatori sul benessere digestivo e la popolarità e la distribuzione di prodotti lattiero-caseari hanno favorito le vendite di questi prodotti specie nel sud del mondo. Tale tendenza proseguirà anche nel 2014.

  9. I cereali integrali. In attesa di una ben definita legislazione, il 2014 vedrà un susseguirsi di iniziative/attività atte a soddisfare le richieste dei consumatori sul contenuto più adatto di cereali integrali. Il progetto HealthGrain, ad esempio, intende migliorare il benessere e ridurre il rischio di malattie legate a sindromi metaboliche in Europa incrementando l'assunzione dei composti protettivi presenti nei cereali integrali. Il progetto sta sviluppando nuove metodologie per incorporare concentrati e ingredienti ad alto contenuto nutrizionale derivati dai cereali in prodotti che i consumatori europei possano giudicare attraenti, ad esempio farine integrali con una proporzione inferiore di ingredienti e dal valore nutrizionale ridotto, ingredienti con composizioni diverse in termini di fibre, micronutrienti e fitochimici e prodotti per celiaci.

  10. Il rischio di frodi alimentari. E' questa la sfida principale che si continuerà ad affrontare nel 2014. Come dichiarato dalla organizzazione agricola italiana Coldiretti, le frodi e le contraffazioni a tavola sono un crimine particolarmente odioso in tempi di recessione, perché si fondano soprattutto sull'inganno nei confronti di quanti, per la ridotta capacità di spesa, sono costretti a risparmiare sugli acquisti di alimenti. Verificare l'autenticità dei prodotti alimentari non è cosa facile, dato che non ci si può affidare essenzialmente a vista, olfatto e gusto. I casi di frode lungo la catena alimentare minano la fiducia dei consumatori nella sicurezza dei prodotti alimentari, a danno dell'intera catena alimentare, dal produttore al consumatore.
Rielaborazione FreshPlaza su fonte blog.euromonitor.com.

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