Attualmente sono cinque i paesi autorizzati a esportare ciliegie in Cina: Stati Uniti, Cile, Nuova Zelanda, Australia e Tagikistan. "Possiamo aspettarci l'ingresso nel mercato cinese di paesi più piccoli, e questo sarebbe un bene per una fornitura più continua", ha detto Navajas.
Tuttavia, la Cina importa la maggior parte delle sue ciliegie dal Cile e, anche se il consumo dovesse continuare a crescere, secondo Navajas ciò potrebbe trasformarsi in futuro in un rischio da valutare.
Il Cile ha sviluppato una campagna molto intensa in Cina. Secondo Navajas, ogni anno le esportazioni di ciliegie cilene verso la Cina rappresentano il 10% dei volumi scambiati in tutto il mondo. Quest'anno, il paese sudamericano ha spedito più di 2.000 container.
"Il 75% dei nostri volumi prendono la via dell'Asia. Di questi, il 62% va in Cina", ha detto Navajas. "E' straordinario, ma fa anche un po' paura. Potrebbe essere un rischio, perché stiamo lavorando principalmente proprio per rifornire la Cina."
Hong Kong e Taiwan assorbono rispettivamente il 6% e il 5% delle esportazioni annuali di ciliegie cilene. "E' un po' preoccupante in termini di mancata diversificazione del portafoglio clienti. Siamo troppo concentrati sulla Cina e un'offerta così forte può essere un'arma a doppio taglio. C'è così tanto interesse per le ciliegie che ora, in Cile, abbiamo ben 25 programmi di breeding per creare altrettante nuove varietà", ha concluso Navajas.
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