Per diverse generazioni, l'azienda Bivona si è specializzata esclusivamente nel suo prodotto di punta: il carciofo. "Da due anni stiamo puntando anche alla commercializzazione diretta. Nel 2013 abbiamo inoltre cominciato a produrre melone giallo e anguria e, da quest'anno, amplieremo la gamma con il melone Cantalupo."
La superficie coltivata a carciofo è di circa 20 ettari, con una produzione media per ettaro annuale di 45.000 capolini.

Carciofo Apollo.
Le varietà di carciofo coltivate dall'azienda Bivona sono Tema 2000 (precoce, entra in produzione a metà-fine novembre), Spinoso Sardo (entra in produzione a metà dicembre), Apollo (carciofo più scuro e con un peso di 400-500 g, entra in produzione verso metà gennaio, con picchi di produzione nel mese di febbraio), Romanesco C3 (entra in produzione a fine dicembre-inizi gennaio, piena produzione nel mese di gennaio).
La coltivazione avviene in pieno campo; tutte le fasi del processo sono gestite secondo il metodo della Produzione Integrata, nel rispetto delle normative nazionali ed europee sull'utilizzo dei fitofarmaci e dei concimi. "Quest'anno l'inverno è stato più mite e ha fatto più caldo, favorendo l'entrata in produzione del Romanesco C3 e dell'Apollo con ben 30 giorni di anticipo, mentre il carciofo Tema ha anticipato solo di una settimana l'entrata in produzione, mantenendo in linea di massima il suo standard varietale."
Oltre a vendere i propri prodotti, l'azienda Bivona commercializza anche la produzione di altri coltivatori, raggiungendo volumi di 40 pedane a settimana.
"Ogni varietà ha il suo mercato, la sua destinazione - spiega Leonardo - Lo Spinoso arriva nei mercati ortofrutticoli di Genova, Bergamo, Milano, Torino e Sicilia. Il mercato migliore per il carciofo Tema è quello di Bologna, ma, quando si registrano basse produzioni, viene richiesto anche da Verona, Padova, Milano, Bergamo, Genova e in Sicilia. L'Apollo viene apprezzato maggiormente in Veneto, in particolare Verona e Padova. Per la maggior parte si tratta quindi di mercati ortofrutticoli italiani; stiamo rifornendo anche punti vendita in Sicilia e nel Mantovano."
Per quanto riguarda l'estero, Leonardo dichiara: "Abbiamo cominciato tre settimane fa con il mercato di Perpignan; si tratta di una piazza particolare, dove il carciofo non viene venduto al pezzo ma al chilo. Inoltre, il mercato francese richiede un gambo cortissimo (max 8 cm). Dovevamo cominciare nei giorni scorsi con il mercato di Rungis, ma a causa dello sciopero dei trasporti si è cominciato lunedì (24 marzo 2014, ndr). Quello francese è un mercato che mantiene un prezzo più stabile rispetto a quello italiano; anche a fine marzo-aprile, il carciofo registra una forte richiesta da parte della Francia. In Italia, invece, i consumi si riducono notevolmente in questi mesi."
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In termini di quotazioni, Leonardo non registra grosse differenze con lo scorso anno. "In questo momento il prodotto scarseggia, ma il caldo riduce il consumo e quindi di conseguenza anche il prezzo tende a calare. Con il carciofo Tema si è partiti con quotazioni di 0,70-75 euro a capolino (cioè a pezzo),l'Apollo a inizio campagna si vendeva anche a 1,00-1,20 euro a capolino e quando siamo entrati in produzione il C3 registrava 0,90 euro a capolino. La scorsa settimana per il carciofo Apollo abbiamo registrato una quotazione all'ingrosso di 0,45 euro a capolino (commissione grossisti e altri costi inclusi). Il Romanesco C3 si aggira su 0,30-0,35 euro a capolino."
"Noto con piacere una maggiore riconoscibilità del nostro carciofo, dovuta forse al particolare packaging che utilizziamo: una cassetta in legno 40x60 con la merce a vista, posta su un unico strato. Lo Spinoso e il Tema sono disposti in cassette di legno alte 17 cm (circa 25 carciofi per cassetta) mentre il Romanesco e l'Apollo sono disposti in cassette alte 11 cm, con il prodotto a vista (10/12 carciofi per cassetta)."

Obiettivi futuri
"Oggi per mantenere un margine bisogna, prima di tutto, ridurre i costi; ciò si può ottenere solo mediante la meccanizzazione dei processi. In tal senso, disponiamo di macchine, alcune create anche artigianalmente - spiega Leonardo - La seconda strategia è accorciare ancora di più la filiera all'estero e nei mercati del nord Italia; bisogna ricordare che, nonostante la crisi, la nostra Penisola è il primo Paese al mondo per consumo di carciofi, cui segue la Francia. Nell'immediato futuro, puntiamo inoltre ad affacciarci in Germania, più che altro perché ci sono molti nostri connazionali che vivono lì."
Gradualmente l'azienda mira a conquistare anche altri mercati, quali Belgio e Paesi Bassi, dove può esserci un buon riscontro per il carciofo. "Un altro progetto, che speriamo di realizzare nei prossimi anni, riguarda la trasformazione in IV gamma, del prodotto, con destinazione Inghilterra."
E' in fase di costruzione il sito web aziendale, che sarà pronto fra qualche mese.
Leonardo Bivona
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