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L'impegno di AgerMelo: nuove varieta' dotate di resistenze multiple in grado di affrontare le patologie del melo

Tra i vari filoni di ricerca di cui si occupa il progetto AgerMelo (vedi articolo su FreshPlaza del 29/11/2012) grande importanza è riservata allo studio che cerca di rispondere al problema delle numerose patologie che affliggono la melicoltura italiana.

Tra le più diffuse possiamo citare ticchiolatura, oidio, cancro dei rami e colpo di fuoco batterico. Queste patologie spesso creano situazioni di grave disagio per i frutticoltori in quanto nei casi più gravi possono determinare fallanze in campo e comunque condizionano negativamente qualità e quantità delle produzioni. Inoltre comportano onerosi interventi di protezione delle colture e implicazioni indesiderate sia sulla salubrità del prodotto che sull'impatto ambientale.


Campo catalogo di melo

Negli ultimi anni sono state prodotte numerose varietà resistenti alla ticchiolatura e qualche altra resistente ad altre malattie. Nella maggior parte dei casi si tratta di varietà con una singola resistenza ad una singola malattia, che potrebbe essere superata facilmente dal patogeno. Per evitare ciò si può ricorrere alla "piramidazione", strategia che consiste nell'inserimento di più geni che concorrono a introdurre la medesima resistenza tramite incroci controllati. In questo modo si evita o si riduce drasticamente le possibilità di attacco da parte del patogeno.


Incrocio controllato

Uno degli obiettivi perseguiti dal progetto AgerMelo è quello di fornire ai breeders nuovi materiali per le varietà del futuro. Il progetto si propone di creare nuove linee resistenti che includano fonti multiple di resistenza a ticchiolatura (Va, Vf, Vr, Vh, etc.), ad oidio e a colpo di fuoco e che contemporaneamente includano un'ampia diversità genetica per comportamento vegetativo, architettura dell'albero e qualità dei frutti.


Semenzali di melo da incrocio controllato

Per raggiungere gli scopi prefissati è stato necessario identificare nuove fonti di resistenza alle malattie del melo, andando studiare varietà autoctone italiane e germoplasma proveniente dagli areali di origine del melo coltivato, successivamente sottoposti a incroci controllati. Per la valutazione dei numerosi incroci ottenuti è stato importantissimo il contributo del partner FEM-IASMA, in quanto ha reso disponibili le informazioni riguardanti mappe geniche e sequenze del genoma del melo, permettendo l'identificazione e lo sviluppo di un nuovo set di marcatori molecolari strettamente associati ai geni di resistenza.


Innesti incroci di melo su portinnesto clonale

Successivamente, 5 selezioni avanzate provenienti da precedenti programmi di incrocio italiani (UNIUD, UNIBO, FEM-IASMA, CReSO) e stranieri con geni di resistenza già piramidati, sono state incrociate con un panel di 22 varietà antiche e moderne, con lo scopo di produrre nuove selezioni con resistenze piramidate e ampia diversità genetica.


Innesti in vivaio dei nuovi incroci di melo con resistenze multiple

Ad oggi sono state messe a dimora circa 2.000 selezioni, che racchiudono varie combinazioni di resistenze. In alcune selezioni sono stati combinati anche caratteri di interesse agronomico (es. capacità 'autodiradante') e altre caratteristiche che potrebbero incrementare la qualità commerciale. Gli studi tuttora in corso puntano a ottenere nuove linee resistenti alle suddette malattie ma con qualità commerciali comparabili a quelle già disponibili o migliorative.

Contatti:
Marco Zibordi
Dip. Scienze Agrarie – Università di Bologna
Email: marco.zibordi2@unibo.it
Progetto Ager: www.progettoager.it
Canale Youtube AgerMelo: www.youtube.com/user/agermelo
Data di pubblicazione: