
(Foto di Ignazio Romano).
Con queste parole Vittorio Del Duca, dell'omonima azienda agricola Del Duca di Sezze (in provincia di Latina) fa il punto sull'andamento della produzione locale dopo il riconoscimento, risalente al 2002, del marchio IGP da parte dall'Unione Europea (nel 2001 il carciofo romanesco aveva ottenuto anche il marchio DOP-Denominazione di origine protetta).

(Foto di Ignazio Romano).
"Un altro aspetto che ha danneggiato noi produttori – aggiunge Del Duca – riguarda la possibilità di vendere i carciofi in mazzi da dieci. Una opportunità che è stata relegata esclusivamente all'interno dei confini laziali e che non è stata di grande aiuto, visto che in questo tipo di confezioni è possibile inserire solo i primi carciofi (i cosiddetti cimaroli, NdA) che rappresentano una minima parte della produzione."

(Foto di Ignazio Romano).
"Complessivamente, a Sezze si producono circa un milione di carciofi l'anno. Ogni pianta è composta da 5 capolini: il capolino 'primo padre', 2/3 capolini 'figli' e i cosiddetti 'nipoti', non commercializzabili come prodotto IGP e destinati all'industria del trasformato per realizzare carciofini sott'olio. La semina viene effettuata intorno al periodo di Ferragosto (15 agosto), mentre la raccolta va da metà marzo ad inizio maggio."

(Foto di Ignazio Romano).
Insomma, secondo l'imprenditore la burocrazia legata all'IGP del Carciofo Romanesco del Lazio ha portato ad un aggravio dei costi di produzione e commercializzazione, senza riuscire a restituire agli agricoltori i redditi auspicati. Anzi, a 12 anni dall'ufficializzazione del marchio IGP, la produzione del carciofo romanesco a Sezze, invece di crescere, è diminuita.

(Foto di Ignazio Romano).
A Sezze, dagli iniziali 1.000 ettari di qualche tempo fa si è infatti scesi a solo 120 ettari registrati nel 2013.

(Foto di Ignazio Romano).
La stessa cosa si è verificata a Cerveteri, Tarquinia e in tutte le altre aree della provincia di Roma specializzate nella coltivazione del carciofo romanesco. Un vero peccato se si considerano le enormi potenzialità di questo ortaggio, dal sapore unico e dagli enormi benefici per la salute.

(Foto di Ignazio Romano).
"Il marchio IGP non vale nemmeno a tutelare sufficientemente il prodotto, costretto continuamente a difendersi dalle possibili contraffazioni e dalle agromafie che portano ogni genere di truffatori a spacciare per prodotti italiani carciofi di dubbia provenienza – conclude Vittorio Del Duca - Un fenomeno che riguarda tutta l'Italia e paradossalmente anche lo stesso comune di Sezze, per tradizione 'patria del carciofo'!"

(Foto di Ignazio Romano).
I carciofi romaneschi sono di forma sferica, con un foro all'apice; la colorazione dei capolini è verde, con sfumature violette. La consistenza delle foglie interne e del cuore è molto morbida. Per poterli ammirare in tutta la loro bellezza e bontà è possibile recarsi a Sezze il prossimo 6 aprile 2014, dove è in programma la 45ma edizione della Sagra del Carciofo.
Contatti:
Azienda Agricola Del Duca
Via Fontana Acquaviva, 4
04010 Latina (Sezze) - Italy
Tel.: (+39) 0773 888753
Email: [email protected]
Web: www.aziendaagricoladelduca.it