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L'Expo una grande occasione per il made in Italy

Ministro Martina: non discutere piu' dei vecchi schemi, nell'agroalimentare italiano serve un piano unitario nazionale

"Credo che non sia più il tempo per discutere di vecchi schemi, lo scenario muta in modo veloce e profondo. Dobbiamo averne piena consapevolezza e agire di conseguenza. I dati che sono stati illustrati oggi ci aiutano a farlo: con questa fotografia del sistema agroalimentare italiano abbiamo una base comune per impostare un dialogo e occuparci delle strategie che devono essere messe in atto. Nell'agroalimentare italiano c'è il meglio dell'innovazione del Paese e dispiace vedere che quel potenziale si incastra in dinamiche che impediscono a questa energia ad esplodere. Dobbiamo cambiare passo e dobbiamo farlo adesso, mettendo in chiaro che questo mondo è un pilastro fondamentale della ripresa del Paese, che può dettare la sua agenda"

Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, intervenendo alla Tavola rotonda di presentazione del secondo numero di "AgrOsserva", l'Osservatorio trimestrale sulla congiuntura dell'agroalimentare italiano realizzato da Ismea e Unioncamere. All'incontro, che si è tenuto nella Sala Cavour del Mipaaf, hanno partecipato Arturo Semerari, Presidente di Ismea, Ferruccio Dardanello, Presidente di Unioncamere, Roberto Moncalvo, Presidente di Coldiretti e Mario Guidi, Presidente di Confagricoltura in rappresentanza di Agrinsieme.

"Abbiamo a disposizione – ha spiegato il Ministro Martina – diversi strumenti. Mi riferisco alle scelte sulla nuova PAC e al Collegato agricoltura, che possono far assumere all'agroalimentare la centralità che merita. Il primo grande tema che deve essere affrontato a breve è legato al costo del lavoro. Bisogna ridurre la discrasia tra quanto viene speso dalle imprese e quanto rimane al lavoratore e quella tra il prezzo del prodotto e il reddito che resta in mano agli agricoltori. Su questo ci giochiamo una partita importante".

"Adesso – ha aggiunto ancora il Ministro – possiamo fare scelte tutt'altro che banali, possiamo dare l'avvio a un piano di azione ragionato, coordinato e strategico. Si coglie ovunque, da Nord a Sud la necessita di costruire un piano strategico complessivo. Quando quel tessuto formidabile di piccole e medie imprese, che adesso ha subito un colpo tremendo, ha sperimentato l'aggregazione vera, sono state fatte azioni molto efficaci. Non abbiamo oggi grandi player nazionali in grado di farlo, quindi bisogna che spingiamo su questa direzione. Mi piacerebbe essere il celebrante di un matrimonio che possa portare a una visione unitaria nazionale da parte di tutti gli attori in campo".

"L'Expo 2015 di Milano - ha inoltre affermato il Ministro - sarà una grande occasione per l'Italia per mostrare il meglio del suo saper fare in campo agroalimentare. In vista dell'importante appuntamento dovremo mettere a punto una serie di azioni per il Made in Italy da una parte e dall'altra per l'export".
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