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Irlanda, crolla il consumo di patate: -40%

"Servono azioni immediate per frenare il declino del consumo di patate. Oggigiorno le famiglie scelgono sempre più altre fonti di carboidrati, come cous cous, patate dolci e riso", avvisa Bord Bia (l'ente per la Promozione dei prodotti agroalimentari e delle bevande irlandesi, ndt).

"Se le attuali tendenze dovessero continuare, in Irlanda il consumo di patate scenderebbe dalle attuali 162.000 tonnellate all'anno a meno di 100.000 entro il 2023", ha spiegato Lorcan Bourke, analista presso Bord Bia.

Nell'isola le patate restano la fonte principale di carboidrati e le vendite sono ancora decisamente superiori rispetto ad altri possibili surrogati, come la pasta e il riso. "Ma negli ultimi anni - ha detto Bourke alla conferenza dell'associazione nazionale dei coltivatori di patate - il consumo appare in declino costante. Se non si interverrà, sarà crisi profonda per i produttori e per tutta la filiera".

In risposta al fenomeno, Bord Bia propone una campagna di 1 milione di euro nel corso dei prossimi tre anni per invertire il calo dei consumi. Secondo la proposta, metà dei fondi proverrebbe da finanziamenti comunitari, il restante dai coltivatori e dal governo irlandese.

Dal canto suo, l'IFA (l'Associazione dei produttori irlandesi di patate, ndt) ha sottolineato che la produzione di patate è in pericolo perché il raccolto degli agricoltori non è adeguatamente remunerato.

Sul prezzo pagato oggi dal consumatore per acquistare le patate, al produttore vanno appena 26 centesimi, contro i 36 di pochi anni fa, e il prezzo di vendita all'ingrosso è al di sotto dei 200 euro necessari per produrre una tonnellata di tuberi.

Il presidente della sezione IFA delle patate, Eddie Doyle, ha criticato "i cosiddetti esperti alimentaristi" che hanno sostenuto la pericolosità delle patate per la salute dei consumatori.

Fonte: Irish Indipendent

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione:

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