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Batteriosi del kiwi: previsioni di una sua diffusione su scala mondiale

A riguardo dell'agente del cancro batterico dell'actinidia (PSA), sono attualmente in corso sia a livello nazionale sia internazionale numerosi studi/ricerche (biologia, genetica, genomica, strategie di controllo, identificazione, individuazione di selezioni resistenti, e altri).

In questo contesto, il gruppo di fitobatteriologia del DAFNE dell'Università della Tuscia, da alcuni anni, in collaborazione con differenti gruppi di ricerca internazionali (Bio-Protection Research Centre, Faculty of Agriculture and Life Sciences, della Lincoln University, e il New Zealand Institute for Plant & Food Research di Christchurch, NZ), sta studiando alcuni aspetti inerenti l'epidemiologia di questo temibile batterio.

In particolare, la linea di ricerca sta studiando quelle che possono essere le aree a livello mondiale dove PSA potrebbe diffondersi per la prima volta e dove, già segnalato, potrebbe determinare ulteriori preoccupazioni.

Dopo averne anticipato alcuni risultati al primo convegno internazionale relativo a Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA) svoltosi lo scorso novembre 2013 in Nuova Zelanda, ulteriori risultati in questo senso sono stati ora pubblicati nell'ultimo numero della Rivista di Frutticoltura, nel Dossier Actinidia (Frutticoltura 1/2 2014, pp. 22-29; titolo della ricerca: Pseudomonas syringae pv. actinidiae (PSA): metodi previsionali della sua potenziale distribuzione, Autori: H.A. Narouei Khandan, S.P. Worner, E.E. Jones, S.L.H. Villjanen-Rollinson L. Gallipoli, A. Mazzaglia, G.M. Balestra).

La repentina diffusione a livello mondiale di questa batteriosi a carico dell'actinidia ha prodotto uno sforzo crescente anche verso lo sviluppo di modelli in grado di valutare il potenziale rischio globale e locale di questa specie.

L'areale di distribuzione potenziale del PSA è stato analizzato mediante due noti modelli previsionali (CLIMEX e MaxEnt) sulla base dei dati attualmente disponibili relativi alla presenza della malattia e dei relativi dati ambientali.

Lo studio ha utilizzato due modelli previsionali noti (CLIMEX e MaxEnt) tenendo in considerazione sia tutte le segnalazioni di PSA note e ufficiali a livello mondiale, sia analizzando i dati ambientali (19 variabili) degli ultimi 50 anni relativi a tutte le aree del mondo idonee per la coltivazione dell'actinidia.

Le proiezioni generate dai modelli risultano in grado di fornire informazioni sufficienti ad allertare i tecnici del settore e a prendere, di conseguenza, adeguate decisioni per difendere quelle regioni di coltivazione dell'actinidia dove è potenzialmente possibile l'infezione da PSA.

Le proiezioni generate dai modelli risultano in grado di fornire informazioni sufficienti ad allertare le Istituzioni, i servizi fitosanitari come i tecnici del settore e prendere di conseguenza adeguate decisioni per difendere quelle regioni di coltivazione dell'actinidia dove è potenzialmente possibile l'infezione da Psa.

Lo studio fornisce informazioni particolarmente utili per quei paesi dove la coltivazione dell'actinidia è ancora poco sviluppata o in espansione e dove Psa non è stato ancora segnalato.

Entrambi i modelli attribuiscono alta idoneità climatica nelle parti occidentali della Turchia tali da allertare le Autorità di quella zona. Nonostante il fatto che PSA non sia notoriamente presente in Grecia (Ministry of Rural Development and Food 2012) entrambi i modelli prevedono aree idonee nel Sud-Ovest; poiché la Grecia produce kiwi per il commercio, particolare attenzione può essere necessaria in queste regioni.

Mentre per il Portogallo la maggior parte dei dati sulla presenza provengono da regioni del Nord, entrambi i modelli prevedono idonee anche parti centrali del Portogallo. Sulla base di queste previsioni, sembra ragionevole aspettarsi che PSA continuerà a diffondersi nel resto delle zone di coltivazione dell'actinidia in Portogallo, soprattutto se, come già suggerito (Balestra et al., 2010; Renzi et al., 2012), non verranno implementate efficaci misure preventive.

Risultati della probabile distribuzione mondiale di PSA ottenuti mediante il modello MaxEnt


I colori rosso e giallo indicano una maggiore idoneità climatica.

In Asia, una ridotta zona nel Nord dell'Iran è stata giudicata come "altamente adatta" per entrambi i modelli ed è interessante notare che le principali aree di coltivazione di actinidia si trovano in quest'area dell'Iran.

In Cina, entrambi i modelli hanno ragionevolmente coinciso con i dati relativi alla presenza di PSA, soprattutto per le regioni settentrionali e orientali. Nella parte meridionale della Cina, le province dello Yunnan e di Guangxi sono state considerate come particolarmente adatte, anche se finora non si hanno segnalazioni ufficiali di PSA in queste regioni. Questi risultati suggeriscono che sono necessari ulteriori studi per capire perché PSA non si è stabilita in quelle regioni (ipotesi: PSA non era stata ancora rilevata o forse il clima è davvero inadatto?).

Ridotte aree nel Laos meridionale e nel Vietnam, dove si coltiva l'actinidia, sono considerate come inadatte per PSA da entrambi i modelli.

Tenendo nella dovuta considerazione la progressiva espansione della coltivazione dell'actinidia a livello mondiale, studi in quest'ambito risultano particolarmente utili sia per le realtà private coinvolte, sia per i gruppi di ricerca impegnati nel miglioramento varietale dell’actinidia.

I risultati di questo studio risultano particolarmente importanti per gli Stati Uniti, l'Iran, la Grecia, il Belgio, la Danimarca e, in particolare, per il Sudafrica, dove l'actinidia ha iniziato ad essere coltivata di recente. Per considerazioni di tipo locale, la caratterizzazione e la proiezione dei requisiti ambientali per PSA possono indicare ai coltivatori le zone a basso rischio per la coltivazione della specie.

Queste informazioni, risultano particolarmente utili per un ampliamento delle conoscenze relative ai differenti fattori che concorrono ad una diffusione di questo patogeno, sia a livello regionale sia in un'ottica più vasta, e quindi permetteranno di migliorare una strategia complessiva ed integrata di prevenzione/contenimento e quindi di difesa, nei confronti di questo batterio.

Per maggiori informazioni:
Prof. Giorgio M. Balestra
DAFNE (Department for Agriculture, Forestry, Nature and Energy)
University of Tuscia
Via S. Camillo de Lellis
01100 Viterbo
Tel.: (+39) 0761 357474
Fax: (+39) 0761 357434
Email: [email protected]
Web: www.unitus.it
Skype: giorba5618
Pagina personale: www.dafne.unitus.it/web/interna.asp?idPag=1118
Data di pubblicazione:

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