Questa svolta giunge a rinnovare la fiducia tra gli operatori del settore neozelandese, dopo quello che nel 2010 sembrava un futuro davvero tetro, quando il batterio Pseudomonas syringae pv actinidiae V (Psa-V) venne rilevato per la prima volta in un actinidieto a Te Puke.
La ripresa che va profilandosi costituisce motivo di vanto per l'industria, forte della consapevolezza che la batteriosi possa essere gestita e che la produzione di kiwi possa tornare redditizia. I frutteti finora sopravvissuti al batterio, infatti, probabilmente continueranno a rimanere produttivi anche in futuro.
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