La catena Morrisons sta lavorando a un piano di dismissione che porterebbe ad incassare diverse centinaia di milioni di sterline attraverso la vendita di alcuni dei suoi negozi, nel tentativo per placare gli azionisti, delusi dalle scarse performance ottenute durante il periodo natalizio (cfr. FreshPlaza del 17/01/2014). Morrisons possiede direttamente il 90% dei propri negozi - una quota molto più alta rispetto alle catene rivali Tesco e Sainsbury's - e il suo asset è calcolato in 9 miliardi di sterline.
Tuttavia, diversi azionisti Morrisons, compresi gli investitori istituzionali, sono preoccupati dai piani della catena, che minacciano di allontanare la società dalla sua base di investitori.
Uno dei 20 azionisti più importanti, nonché investitore istituzionale ha dichiarato: "E' un piano incredibilmente pericoloso. Non si possono vendere le punte di diamante per tenere la barca a galla. Bisogna invece concentrarsi sulla tenuta del core business e concludere buone trattative". L'investitore ha aggiunto che, anche se la vendita dei negozi potrebbe contribuire a fare cassa, potrebbe però anche portare ad un aumento del debito della Morrisons, costretta in futuro a ricorrere maggiormente agli affitti.
Il fatto che la Morrisons possieda una gran parte dei suoi punti vendita lo si deve al suo ex capo, Sir Ken Morrison, il quale preferiva mantenere il controllo del destino della società, piuttosto che lasciarlo in balia di contratti di locazione a lungo termine.
La catena sta conducendo una revisione del proprio bilancio e intende confermare i suoi piani a marzo. Morrisons, guidata ora da Dalton Philips, ha fatto sapere che intende rimanere "marcatamente libera da partecipazioni". In ogni caso, vendendo anche soltanto il 10% dei suoi negozi, la società potrebbe incassare circa 800 milioni di sterline.
Fonte: telegraph.co.uk
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