Tra gli obiettivi del progetto, la sostenibilità ambientale, ottenuta dall'applicazione di questa tecnica che riduce in maniera drastica l'impiego di prodotti fitosanitari e di disinfettanti di origine chimica. Anche il combustibile utilizzato per il funzionamento, il GPL, è ecocompatibile.

La nuova macchina sfrutterà lo stesso principio del calore della tradizionale macchina per il pirodiserbo rappresentata in foto.
Il prototipo sperimentale della macchina - che potrebbe essere immessa sul mercato alla fine di quest'anno - effettua in un unico passaggio la trinciatura dei residui vegetali derivanti dalla potatura del kiwi nel periodo invernale, ma anche delle potature e spollonature al verde effettuate nel periodo primaverile-estivo. La bonifica e la successiva disinfezione avvengono per mezzo del repentino innalzamento della temperatura del legno trinciato e della parte superficiale del terreno.
Il progetto si sviluppa in tre fasi fondamentali: dopo lo studio e la realizzazione di un primo prototipo, si passerà alla verifica dei risultati acquisiti dalla sperimentazione e ai successivi adattamenti fino alla realizzazione della macchina commerciale.
"L'applicazione di questa tecnica con l'utilizzo della nuova macchina - afferma Marco Mingozzi - può dare un fattivo contributo alla lotta contro il temibile batterio Psa che ha dimostrato di poter seriamente compromettere la coltivazione del kiwi".
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