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La situazione piu' difficile a Torino

Sciopero dei forconi: disagi da nord a sud Italia

Ieri, 9 dicembre 2013, il movimento dei forconi è sceso in diverse piazze d'Italia da nord a sud per protestare con blocchi e presidi contro le tasse e, in generale, contro il Governo.

La situazione più critica si è verificata a Torino dove i manifestanti, dopo aver occupato il centro, hanno invaso i binari delle stazioni di Porta nuova e Porta Susa, bloccando per circa un'ora anche il traffico ferroviario. A piazza Castello ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti: 14 i feriti tra le forze dell'ordine.

In Liguria, traffico rallentato al porto di Genova e volantinaggi al Casello autostradale della città, dove sono stati occupati i binari della stazione di Brignole. Volantinaggi anche in Lombardia, al casello autostradale di Brescia Ovest. A Bologna, manifestazione davanti alla sede di Equitalia.


Blocco dei trasporti al Casello di Reggio Emilia (Foto: YouReporter.it).

A Roma ci sono un centinaio di manifestanti a Piazzale dei Partigiani. Per oggi, alle 17, è previsto quello che il coordinatore del movimento, Danilo Calvani, definisce "un appuntamento importante". "Ci riuniremo e daremo notizie di prim'ordine. Se mercoledì verrà data la fiducia al governo la nostra protesta rimarrà in piedi fino a che non se ne vanno. Sarà sciopero a oltranza, nelle forme pacifiche e democratiche che si conoscono", ha annunciato Cavani in un'intervista al Corriere della Sera.

Uno stop alle manifestazioni di protesta è stato intimato nella provincia di Bari, dove il Prefetto, Mario Tafaro, ha disposto "il divieto di assembramento degli automezzi lungo tutta la rete stradale e autostradale della provincia dal 9 al 13 dicembre". In Sardegna, i camion stazionano davanti all'ingresso del porto storico di Cagliari, ma presidi sono anche sulla Statale 131 Cagliari-Sassari e davanti all'Agenzia delle Entrate. A Catania, infine, sciopero con presidi ma per ora nessun blocco del traffico.

Insomma, picchetti e volantinaggi un po' ovunque per una protesta che nei prossimi giorni rischia di paralizzare l'intera penisola.

"Quanto sta avvenendo su scala nazionale fa capire che il Paese corre il rischio di scivolare lungo un crinale pericoloso - ha commentato il Garante degli scioperi, Roberto Alesse - Per quanto di nostra competenza, il principio che sarà applicato è quello della tolleranza zero".

Secondo il presidente del Veneto, Luca Zaia, "i temi sollevati sono sacrosanti" mentre per il governatore del Piemonte, Roberto Cota, "è legittimo manifestare, non lo sono invece gli atti di violenza". L'assessore al Lavoro del Piemonte, Claudia Porchietto, ha ricordato che "esiste anche il diritto a non scioperare".

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha detto: "Le proteste in Italia sono legittime se rispettano le leggi. Impediremo che vengano violate le leggi e faremo valere la forza dello Stato. Saremo al contempo comprensivi rispetto a proteste che siano dentro i limiti dell'ordine e delle leggi dello Stato".


(Foto: YouReporter.it).

Maurizio Longo, segretario generale di Trasportounito, ha informato che "la polizia sta attaccando tutti i principali presidi degli autotrasportatori. Lo Stato - accusa Longo - risponde con i manganelli a una protesta pacifica". Mariano Ferro, tra i leader del movimento di protesta, che è a Palermo per "valutare le azioni da intraprendere" invece lancia segnali di rassicurazione: ''Ha ragione il Viminale sulle infiltrazioni, ma noi saremo i primi poliziotti''.

Gli appelli delle associazioni agricole
"Va scongiurato il rischio che le manifestazioni in atto in diverse città d'Italia dal movimento dei forconi causino problemi o limitazioni alla circolazione stradale: in caso di blocco dell'autotrasporto, sarebbero infatti ingentissimi i danni agli operatori del settore ortofrutticolo e all'intera economia del Paese. Le catene della Grande distribuzione si vedrebbero costrette, come è successo anche due anni fa, a rifornirsi da altri paesi, con tutte le conseguenza negative sulle nostre imprese", così si è espresso il coordinamento Agrinsieme, composto dalle organizzazioni Cia, Confagricoltura e dall'Alleanza delle cooperative agroalimentari per commentare le iniziative in corso in diverse parti d'Italia.

"Auspichiamo inoltre – ha aggiunto Agrinsieme – che tutte le proteste si svolgano in maniera pacifica e senza sconfinare in forme di violenza, ma nel pieno rispetto delle legalità, come tutte le forme civili di manifestazioni."

Agrinsieme ha anche sottolineato come le campagne di commercializzazione attualmente in corso (mele, pere, uva da tavola, kiwi) si stiano sviluppando tra mille difficoltà, dovute alla sfavorevole congiuntura economica e a un negativo andamento climatico che ha danneggiato diverse produzioni. Tra poco entrerà nel vivo anche la commercializzazione degli agrumi, in particolare dell'arancia rossa, il prodotto più rappresentativo della Regione Sicilia.

"La protesta in varie città italiane organizzata dal movimento dei forconi – dichiara in una nota il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – comprensibile come logica frustrazione derivante dall'incapacità di agire della politica, non può e non deve trascendere in atti di violenza e in danni al settore agroalimentare. A preoccupare è soprattutto l'eventuale blocco della circolazione stradale e le conseguenze che questo avrebbe sulla filiera agroalimentare e sull'intera economia del Bel Paese. E' inoltre doveroso porre l'accento anche sulla difficile comprensione di alcune delle richieste del movimento dei forconi e sulla presenza al suo interno di sigle dalla natura preoccupante".