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La Costa d'Amalfi si unisce per rilanciare i limoneti: il commento di Carlo De Riso

Come si legge sul Corriere del Mezzogiorno, la concorrenza dei prodotti siciliani e stranieri ha messo in crisi i limoni "sfusati" di Amalfi, un prodotto dell'agricoltura del Mezzogiorno d'Italia che, pur essendo il migliore al mondo per qualità (certificata dal riconoscimento IGP dell'Unione Europea), non riesce ad affermarsi come meriterebbe sui mercati nazionali e internazionali. Tipicità da salvaguardare: una legge già approvata dalla Commissione Agricoltura della Camera potrebbe essere la soluzione dei problemi.

Grazie a questa nuova legge, i Consorzi di tutela delle produzioni di agrumi riconosciuti dal Ministero delle Politiche agricole saranno interessati ad aggiornare le aree di produzione tutelata di qualità, a individuare interventi per migliorare la resa produttiva, i sistemi di irrigazione e di raccolta delle acque, a favorire la stipula di convenzioni o forme di affitto convenzionato, in particolare per gli agrumeti abbandonati, e parteciperanno assieme ai comuni alla procedura regionale di assegnazione dei contributi previsti per gli interventi di recupero e manutenzione degli agrumeti.



Carlo De Riso, che con l'Azienda Costieragrumi De Riso rappresenta il 90% dei produttori della Costa d'Amalfi, così riferisce a FreshPlaza: "Finalmente, dopo anni di duro lavoro da parte del nostro gruppo, grazie alla tenacia e alla determinazione di alcune aziende che hanno creduto, come noi, in questo frutto unico al mondo, e grazie alla G.D.O. che ha spinto i nostri prodotti tra quelli di nicchia, oggi si parla ancora di Limone Costa d'Amalfi I.G.P."

"Ben vengano, quindi, l'attenzione delle istituzioni e le collaborazioni pubblico-private, con la speranza che questa nuova legge, già approvata dalla commissione Agricoltura della Camera, vada avanti e giunga a completamento del proprio iter burocratico, per portare una boccata di ossigeno agli agricoltori, attraverso la possibilità di ripristino dei terrazzamenti abbandonati e la manutenzione dei terrazzamenti attualmente coltivati; soltanto così, grazie al loro mantenimento, possiamo far sì che la Costa d'Amalfi, patrimonio mondiale dell'Umanità, non rischi il dissesto idrogeologico."