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"Ancora critiche degli operatori orticoli al marchio "Vittoria Mercati"

In seguito all'articolo pubblicato il 18 novembre 2013, Il neonato marchio "Vittoria Mercati" solleva gia' le prime critiche, FreshPlaza riceve e diffonde ulteriori considerazioni di un produttore locale, convinto che il nuovo marchio "Vittoria Mercati" non possa essere la soluzione ai problemi che l'agricoltura della zona di Vittoria sta attraversando. "Si tratta dell'ennesimo atto confusionario della nostra amministrazione comunale", dichiara a FreshPlaza.

Il produttore evidenzia tre riflessioni, a sostegno della sua critica, che vanno a confermare il pensiero già espresso dagli altri operatori:
  1. la modifica del logo, "in quanto non siamo produttori di mele, bensì di ortaggi";
  2. l'assegnazione del marchio ai soli prodotti che vengono commercializzati dal mercato ortofrutticolo. "Quest'ultimo deve rivedere tutto il sistema di funzionamento e gestione: la merce dovrebbe essere commercializzata subito dopo essere arrivata dalla campagna (trattandosi di un mercato di produzione), poi conferita a un centro di confezionamento all'interno della struttura mercatale, lavorata e condizionata secondo tutti i parametri richiesti. E' sulla confezione finale che deve essere apposto il marchio (possibilmente modificato!) di Vittoria Mercati";
  3. la selezione dei prodotti. "Purtroppo al mercato ortofrutticolo di Vittoria, la merce entra dopo essere stata lavorata in campagna dal produttore, che confeziona le cassette con tutto quello che la pianta di pomodoro produce, tanto la merce di prima, quanto quella di seconda scelta, mettendo in difficoltà sia i commercianti sia le strutture esterne che devono rilavorare il prodotto, in quanto il prezzo pagato è quello del prodotto di prima qualità."
"Innanzitutto bisogna educare sia l'agricoltore, sia il concessionario del box all'interno del mercato ad operare in maniera corretta, poi si potrà parlare di marchio di qualità. Questo è sempre stato un argomento troppo delicato da affrontare", conclude il nostro lettore.