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Riforma della Pac: accordo raggiunto anche sulle ultime questioni in sospeso

Il trilogo si è concluso con il raggiungimento di un accordo sulle ultime questioni della riforma della PAC che erano ancora in sospeso, dopo che il Consiglio aveva già rivisto il proprio mandato negoziale nella riunione del 23 settembre scorso. Di seguito ne sono illustrati gli aspetti principali.

Capping e degressività: ci si è accordati per l’obbligatorietà della degressività e per la volontarietà del capping. L'importo del sostegno diretto che un'azienda agricola individuale potrà ricevere (escluso il pagamento per il greening) sarà ridotto di almeno il 5% per gli importi superiori a 150.000 euro. I costi salariali potranno essere dedotti prima che sia effettuato il calcolo. Tale riduzione non varrà per gli Stati membri che applicano il pagamento redistributivo, in base al quale almeno il 5% della dotazione nazionale è destinato alla redistribuzione per i primi ettari di tutte le aziende agricole. Gli importi così risparmiati rimarranno all’interno dello Stato membro o della regione interessata, saranno trasferiti alle rispettive dotazioni per lo sviluppo rurale, e potranno essere utilizzati senza requisiti di cofinanziamento.

Convergenza esterna: le dotazioni nazionali per i pagamenti diretti per ciascuno Stato membro verranno progressivamente adeguate in modo che gli Stati membri, il cui pagamento medio (€/ha) è attualmente inferiore al 90% della media UE, vedranno un graduale aumento delle loro dotazioni stesse. Inoltre, ogni Stato membro dovrà raggiungere un livello minimo entro il 2019. Gli importi disponibili per gli Stati membri che ricevono importi superiori alla media saranno adeguati di conseguenza.

Flessibilità tra i pilastri: gli Stati membri potranno trasferire fino al 15% della loro dotazione nazionale dal I al II pilastro. Questi importi non dovranno essere cofinanziati. Inoltre, vi sarà la possibilità di trasferire fino al 15% della dotazione nazionale dal II a I pilastro oppure fino al 25% per quegli Stati membri che ricevono meno del 90% della media UE per i pagamenti diretti.

Dotazioni nazionali: le dotazioni per ogni Stato membro saranno incluse nel regolamento di base; vi sarà la possibilità di adeguare tali importi attraverso un atto delegato ove tecnicamente necessario o previsto da un atto legislativo.

Tassi di cofinanziamento dei programmi di sviluppo rurale: si è deciso di stabilire un tasso massimo dell’85% nelle regioni meno sviluppate, regioni ultraperiferiche e isole minori del Mar Egeo, compreso tra il 75% e il 63% nelle regioni in transizione e del 53% nelle altre regioni; vi è la possibilità di elevare i tassi per le misure di sostegno al trasferimento di conoscenze, la cooperazione, la costituzione di associazioni di produttori, l’installazione dei giovani agricoltori, così come i progetti LEADER e le spese relative all’ambiente e al cambiamento climatico nell’ambito di diverse misure.

Si attende ora il voto formale da parte del Parlamento (la votazione in COMAGRI era prevista per ieri, 30 settembre 2013) e del Consiglio. Inoltre, prima della fine dell'anno dovranno entrare in vigore le misure transitorie, applicabili poi a partire dal 1 gennaio 2014.
Data di pubblicazione: