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Progetto AGER Innovapero

Maculatura bruna del pero: intervista a Moreno Toselli (UniBo)

La maculatura bruna, causata dal fungo Stemphylium vesicarium, è una delle principali avversità del pero.

Ad oggi il controllo della malattia viene effettuato con trattamenti fungicidi, ma l'insorgenza di fenomeni di resistenza sta portando gli operatori verso un approccio integrato: presso il Centro Sperimentale del Dipartimento di Scienze Agrarie di Cadriano (Bologna), il Dott. Moreno Toselli ha condotto all'interno del progetto AGER Innovapero un triennio di studi per aumentare la tolleranza delle piante alla maculatura bruna tramite l'aumento della concentrazione di calcio (Ca) nelle foglie e nei frutti.

I risultati verranno presentati in occasione di un convegno che si terrà venerdì 18 ottobre 2013 a partire dalle ore 9.00 presso il Centro Congressi di Ferrara Fiere. Di seguito una sintesi dell'attività di ricerca.


Il Dott. Moreno Toselli presso i laboratori del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università di Bologna

Dott. Toselli, perché avete studiato i sali di calcio?

Alcuni studi hanno dimostrato che la tolleranza del pero ai patogeni può essere migliorata mediante l'aumento della concentrazione di calcio (Ca) nei tessuti Siccome tradizionalmente questo elemento è di difficile ripartizione verso il frutto, siamo intervenuti sulla gestione dell'irrigazione e della fertilizzazione al fine di ottimizzare il suo assorbimento.

Come sono state condotte le vostre prove?
Abbiamo utilizzato alberi di pero di tre anni della cultivar Abate F. innestata su cotogno MC: gli alberi sono stati allevati in vasi di 30 litri riempiti con una substrato misto, formato da terreno e sabbia e sistemati in un tunnel protetto con rete ombreggiante.

Quali sono stati i trattamenti confrontati?
Sono stati confrontati tre sali: cloruro di calcio (CaCl2), solfato di calcio (CaSO4) e cloruro di sodio (NaCl), distribuiti al terreno mediante una soluzione con una conducibilità elettrica di 8,3 mScm-1. Per il cloruro di calcio, sono state sperimentate due concentrazioni: 5,6 e 11,2 g di CaCl2/l e, per ciascuna di esse, due modalità di distribuzione, al terreno ed alla chioma. Ciascuno dei trattamenti è stato applicato in due epoche diverse, primavera ed estate.


Il Dott. Maurizio Quartieri a Cadriano (Bologna), mentre esegue un campionamento presso il Centro Sperimentale del Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università

Che parametri sono stati considerati per valutare l'effetto dei trattamenti sullo stato della pianta e sulla tolleranza alla malattia?
Per il terreno si sono monitorati il pH e la conducibilità elettrica, mentre per la pianta sono stati valutati la presenza di sintomi di fitotossicità, il potenziale idrico e osmotico e la concentrazione del calcio nella foglia e nel frutto. Per verificare l'effetto dei trattamenti sulla tolleranza alla maculatura bruna invece, è stato effettuata un'inoculazione sperimentale del fungo sui frutti, andando a misurare la presenza e l'intensità dell'infezione dopo 14 giorni.
 
Quale è stato l'effetto sul terreno?
La salinità del terreno è stata incrementata da tutti i sali utilizzati, con valori mediamente superiori di 3-4 volte al controllo trattato con acqua, mentre il pH è stato abbassato ma solo con l'applicazione di sali a base di calcio.

E per quanto riguarda l'albero?
Nessuna delle strategie sperimentate ha indotto un abbassamento del potenziale idrico dell'albero, mentre il potenziale osmotico fogliare è stato significativamente abbassato dall'apporto di cloruro di calcio, indipendentemente dalla strategia di applicazione. Gli alberi trattati in estate con CaCl2 al terreno, alla concentrazione più alta, hanno mostrato gravi sintomi di fitotossicità, per il probabile eccessivo accumulo di cloro nelle foglie.

I trattamenti hanno aumentato la concentrazione di calcio nella foglia e nel frutto?
Non si sono avuti risultati evidenti, in particolare per i frutti, anche se i trattamenti primaverili al suolo sono risultati i più efficaci. E' confortante il fatto che l'analisi statistica dei dati ha evidenziato l'esistenza di una correlazione positiva tra la concentrazione di calcio nella foglia e la tolleranza alla malattia sui frutti. In conclusione, abbiamo quindi una serie di risultati che presenteremo in occasione del convegno di Ferrara e che daranno indicazioni ad agricoltori e tecnici per una gestione della concimazione con Ca al fine di aumentare la tolleranza dei frutti di Abate F. alla maculatura bruna.

A cura dello Staff Comunicazione Terra&Acqua Tech - Università di Ferrara

Per maggiori informazioni:
Progetto AGER Innovapero - Innovazioni di processo e di prodotto per una pericoltura di qualità
Email: [email protected]
Web: www.ager.innovapero.it
Data di pubblicazione:

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