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Pesche e ciliegie giapponesi non trovano riscontro nei consumi

Mentre pesche e ciliegie continuano ad essere le colture da frutto prevalenti in Giappone, la domanda locale e il consumo di questi prodotti rimangono piuttosto bassi. In questa stagione, si prevede che i volumi produttivi siano costanti rispetto all'anno prima; inoltre, una diminuzione delle superfici coltivate lascia presagire che i raccolti non aumenteranno in maniera significativa nel prossimo futuro.

Secondo un rapporto USDA, tra il 2011 e il 2012 la produzione di ciliegie in Giappone è scesa di quasi 3.000 tonnellate. Parte di questo calo è dovuto ai danni subiti dai rami degli alberi a causa di pesanti nevicate e dal cattivo tempo registrato durante il periodo di fioritura della stagione 2012. Ma, a meno di simili difficoltà in questa stagione, la produzione è probabile possa collocarsi nel corso di questa stagione su un volume di 18.600 ton, 800 in più di quello che è stato prodotto la scorsa stagione.





In Giappone, però, la domanda locale di ciliegie e pesche rimane bassa; il rapporto americano rivela che il consumo pro capite giornaliero di frutta nel paese è di soli 140 grammi. Difficoltà economiche hanno anche contribuito alla minore produzione di frutta e, nel caso delle pesche, il calo di produzione può anche essere legato ad un minor numero dei frutteti.



Mentre 10 anni fa gli ettari destinati alla produzione di pesche erano 10.500, nel corso della scorsa stagione la cifra si è attestata a 9.950 ettari. Nel corso degli anni, ciò ha portato a una minore produzione, anche se il raccolto stimato per questa stagione è di 130.000 ton, valore abbastanza prossimo alle 135.200 ton raccolte la scorsa stagione.

Traduzione FreshPlaza Italia. Tutti i diritti riservati.
Data di pubblicazione: