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A cura di Roccaldo Sardella

Composti bioattivi polifenolici nella fragola: aspetti nutraceutici ed effetti benefici per la salute

Sebbene lo scopo primario della dieta sia quello di fornire nutrienti sufficienti a soddisfare le esigenze nutrizionali della persona, aumenta costantemente il numero delle prove scientifiche a sostegno della necessità di riconsiderare in modo meno semplicistico e più ampio il valore di alcuni alimenti. In questa cornice si inserisce uno degli obiettivi più attuali della moderna chimica degli alimenti, cioè l'identificazione e la quantificazione di quelle componenti presenti in un alimento, potenzialmente in grado di migliorare il benessere fisico e mentale del consumatore e di ridurre il suo rischio di contrarre malattie.

L'attività dei ricercatori ha consentito di scoprire che molti alimenti tradizionali, principalmente quelli di origine vegetale, contengono componenti potenzialmente benefici per la salute, arrivando così a definirli "alimenti funzionali".

In generale, un alimento può essere considerato funzionale se evidenze scientifiche dimostrano in modo inequivocabile i suoi effetti positivi su una o più funzioni specifiche dell'organismo, tali da contribuire al miglioramento dello stato di salute e di benessere psico-fisico e/o alla riduzione del rischio di malattia.

La fragola è uno degli alimenti presenti nella dieta mediterranea ed il suo notevole valore nutrizionale-nutraceutico è sostanzialmente ascrivibile all'elevato contenuto in nutrienti (carboidrati, minerali, vitamine, folati, fibre) ed alla considerevole varietà e quantità di costituenti fitochimici bioattivi. Questi ultimi sono rappresentati principalmente da composti a struttura polifenolica che conferiscono al frutto colore e profumo caratteristici e rivestono un ruolo essenziale per il mantenimento dello stato di salute dell'uomo. Tali specie presentano, infatti, marcate proprietà antiossidanti in quanto in grado di neutralizzare i radicali liberi e di inibire specie reattive che si formano durante il metabolismo cellulare, evitando così, danni a carico delle stesse cellule.

I composti polifenolici presenti nelle fragole si distinguono essenzialmente in flavonoidi, tannini ed acidi fenolici.

La classe più rappresentativa è senza dubbio quella dei flavonoidi, a loro volta classificabili in a) antocianine (pelargonidina-3-glucoside, cianidina-3-glucoside e pelargonidina-3-rutinoside), b) flavonoli (catechine) e c) flavanoli (quercetina e campferolo glucoside). I tannini, invece, si distinguono in due sottoclassi: idrolizzabili e condensati (proantocianidine). Tra i tannini idrolizzabili presenti nelle fragole, quelli più abbondanti sono i gallotannini (esteri dell'acido gallico nella forma glicosilata) e gli ellagitannini (esteri dell'acido esaidrossidifenico nella forma glicosilata).

Le fragole rappresentano, infine, una ricca fonte di acidi fenolici quali acido idrossibenzoico, acido idrossicinnamico e acido ellagico, quest'ultimo derivante da processi di idrolisi a partire dagli ellagitannini.

Molti studi effettuati in vitro hanno dimostrato che i composti polifenolici presenti nelle fragole esplicano un'attività antitumorale, antinfiammatoria ed antineurodegenerativa e la loro assunzione può essere di beneficio in caso di patologie croniche come il diabete di tipo 2 ed i disturbi cardiovascolari.



Le loro proprietà antitumorali sono da ascrivere alla loro capacità di bloccare il processo di carcinogenesi e di rallentare la progressione e la proliferazione del tumore. Nello specifico, tali specie inibiscono la mutagenesi indotta da agenti cancerogeni, attraverso l'inibizione dei fattori di trascrizione, la modulazione dei geni responsabili della proliferazione delle cellule tumorali, il controllo del danno ossidativo a carico del DNA e l'attivazione di processi di antiangiogenesi.

I componenti fitochimichi più attivi come anticarcinogenici sono l'acido ellagico e gli ellagitannini. L'acido ellagico, come altri acidi fenolici, esplica la sua attività antiproliferativa impedendo l'intercalazione di agenti cancerogeni all'interno del DNA e riducendo i danni ossidativi a suo carico.

I composti polifenolici presenti negli estratti di fragola hanno dimostrato, in aggiunta, di essere in grado di modulare i processi infiammatori inibendo in vitro l'enzima ciclossigenasi, responsabile della conversione dell'acido arachidonico a eicosanoidi, specie implicate nello sviluppo dell'infiammazione. In tal modo, le specie polifenoliche contribuiscono a limitare lo sviluppo di patologie croniche.

Indagini scientifiche hanno altresì dimostrato il coinvolgimento di alcuni composti polifenolici nella regolazione dell'iperglicemia e, quindi, nella prevenzione del diabete di tipo 2, ovvero quello insulino-indipendente. Nello specifico, l'acido ellagico, l'acido clorogenico e la quercetina inibiscono gli enzimi digestivi α-amilasi nel pancreas e α-glucosidasi nell'intestino, influenzando i livelli di glucosio nel sangue. Inoltre, tali specie possono limitare l'ipertensione associata al diabete di tipo 2.



I polifenoli, inoltre, riducono il rischio di patologie cardiovascolari in quanto inibiscono l'ossidazione delle lipoproteine a bassa densità e l'aggregazione delle piastrine, limitando fenomeni di aterosclerosi e disturbi coronarici. Altresì, presentano un'attività antipertensiva poiché in grado di aumentare la produzione di monossido di azoto, responsabile del controllo della pressione arteriosa.

Infine, alcuni studi effettuati su linee cellulari umane, hanno dimostrato le proprietà fotoprotettive delle antocianine su fibroblasti esposti a radiazioni UV-A, per cui tali molecole bioattive possono prevenire danni a carico della pelle quali infiammazione e tumori.

La quantità di tali sostanze presente nelle fragole varia notevolmente in funzione del tipo di cultivar esaminata, delle condizioni di crescita del frutto stesso, del grado di maturazione e del tempo e della modalità di conservazione del frutto dopo la raccolta. Riveste, quindi, estrema importanza la valutazione quali-quantitativa di questi componenti bioattivi in relazione alle variabili sopra indicate.

Contatti:
Roccaldo Sardella, PhD
Assistant Professor of Analytical and Medicinal Chemistry
Faculty of Pharmacy, University of Perugia
Department of Chemistry and Technology of Drugs
Via del Liceo, 1
06123 Perugia (Italy)
Tel.: (+39) 075 585 5138
Fax: (+39) 075 585 5161
Email: roccaldo@chimfarm.unipg.it

Data di pubblicazione: