
"A Napoli - continua Chiesa - il prodotto si presenta con diversi livelli qualitativi. Per merce di buona qualità vengono richiesti anche 0,50 euro/kg per prodotto in natura franco arrivo nord Italia. Si riscontrano alcuni problemi, in particolare dovuti a prodotto immaturo che annerisce dopo la lavorazione e per le alte temperature. Il prodotto di buona qualità, oltre che sul mercato interno, viene inviato all'export, in Spagna in particolare, in quanto carente di prodotto sia per ridotte superfici rispetto al 2012 sia per danni climatici. In Campania si stima che la raccolta sia oltre il 70-75% del totale."
"In Emilia-Romagna e Veneto sono iniziate le raccolte delle partite laddove, a causa della bolla di calore di metà giugno, le piante hanno collassato. Si parla comunque di pochissimo prodotto. Nonostante le semine ritardate, il clima favorevole di maggio e inizio giugno ha favorito un consistente recupero del ciclo vegetativo. Le raccolte più consistenti inizieranno dalla metà/fine prossima settimana, soprattutto e limitatamente negli appezzamenti che hanno subito danni da caldo oppure seminati in epoca normale - aggiunge il direttore commerciale - Purtroppo, dai primi saggi, le produzioni per merce pronta risultano di gran lunga inferiori alle aspettative: si stima un 30% in meno. Per cui è prevedibile che, ad esclusione degli appezzamenti seminati in epoca normale - entro marzo - per quelli seminati successivamente le rese alla fine saranno inferiori mediamente anche di un 20% e con calibro medio-piccolo e disomogeneo."
Roberto Chiesa ricorda come le produzioni provenienti da tali areali siano di interesse per i mercati del nord Europa (Francia e Inghilterra) che stanno aspettando di ricevere offerte di prodotto per avviare le importazioni. Questa situazione, abbinata al fatto che il nord Europa risulta in ritardo di circa 15 giorni, comporterà un mantenimento dei valori di mercato medio-alti per la materia prima. In generale, l'offerta di prodotto sarà relativa fino alla metà di agosto.
Roberto Chiesa conclude con una veloce panoramica sulle cipolle: "A causa delle semine scalari dovute al maltempo - precisa - anche l'offerta di prodotto risulta abbastanza bilanciata. Resta il fatto che Piemonte e Lombardia hanno seminato complessivamente circa il 70% della superficie inizialmente destinata a questa coltura. Ciò comporterà una rilevante mancanza di prodotto invernale, con probabile calibro medio e medio-piccolo. Resta, infine, l'incertezza sulle produzioni in quanto le semite tardive non garantiscono normalmente quantità e qualità."
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