A dichiararlo a FreshPlaza è Antonio Tuccillo, amministratore della Agrimpex Farming Srl, azienda specializzata nella distribuzione di aglio sul mercato italiano.
"Siamo anche produttori ma in quantità minima rispetto ai volumi distribuiti - continua Antonio - Le tre principali varietà di aglio che importiamo sono bianco, rosso e rosato; per quanto riguarda l'aglio bianco esistono diversi tipi varietali che differiscono per la precocità dell'epoca di raccolta e per la compattezza dei bulbi. Importiamo principalmente dalla Spagna e, in quantità molto ridotte, da Egitto, Cina, Argentina, Messico, Brasile e Francia."
"Da Spagna e Francia il trasporto avviene tramite camion refrigerati, con un tragitto di 3 giorni - prosegue l'amministratore aziendale - Da oltremare arrivano container refrigerati in circa 30-40 giorni mentre il trasporto dall'Egitto avviene via container refrigerati con un transit time di circa 3 giorni."
Secondo Antonio, nelle ultime due campagne di produzione la Spagna e gli altri Paesi dell'Unione europea hanno incrementato le superfici di semina, con un incremento dell'offerta che ha portato i prezzi ad essere abbastanza concorrenziali rispetto alle produzioni di altri Paesi, Cina inclusa. "Sul mercato italiano c'è un eccesso di offerta, dovuta alla maggiore produzione di aglio italiano e anche alle scorte eccessive di prodotto importato principalmente dalla Spagna."

Riguardo ai prezzi, l'amministratore aziendale dichiara: "Il livello è medio/basso e prevedo rimanga stabile per la prossima campagna di raccolta della nuova produzione, nel periodo maggio-luglio."
L'azienda lavora con la propria clientela su base continuativa, garantendo la fornitura della giusta varietà colturale preferita dall'area di vendita, nelle confezioni scelte dagli stessi clienti. "Il grosso delle forniture dei nostri prodotti è destinato ai grossisti, specialmente del centro e sud Italia - dichiara Antonio - Le richieste sono sempre parziali e riferite a vendite su base settimanale o al massimo quindicinale; in tal modo viene garantita la freschezza e la durata del prodotto così come anche il prezzo, che deve necessariamente essere concorrenziale."

Problematiche riscontrate nei Paesi di origine del prodotto
Secondo Antonio, costi di manodopera, surplus/carenze produttive, problemi fitosanitari e problemi logistici incidono tutti a diverso titolo sulle colture di aglio nei vari Paesi produttori.
"Storicamente abbiamo avuto il problema della forte concorrenza da parte dell'aglio proveniente dalla Cina, proposto a prezzi bassi e con qualità eccellente; un problema che fortunatamente si è molto ridimensionato negli ultimi 2-3 anni, in quanto la produzione è diminuita e si è anche registrato un fenomeno di 'speculazione interna' e accaparramento del prodotto che ha limitato le esportazioni, tenendo il prezzo di vendita sempre abbastanza alto."
E continuando, l'amministratore aziendale riferisce: "L'incidenza del costo della manodopera è sempre stato un problema in questo settore, in quanto la meccanizzazione non è mai possibile al 100%; l'aglio infatti si presenta di calibro irregolare ed è estremamente delicato nella fase di essiccazione. Inoltre, non esiste una programmazione in ambito europeo che possa consentire un calcolo tra quantitativi di produzione e quantitativi di consumo, così come anche non vi è alcun organismo che possa intervenire nell'orientare i nostri produttori ad avere un quadro completo della situazione europea ed internazionale preventivamente all'epoca della semina."

Passando ai problemi fitosanitari, nei terreni di semina sono sempre stati presenti; nuove invece sono le problematiche legate all'essiccazione e alla conservazione del prodotto con il fenomeno del "Waxy Breakdown", che in quest'ultimo anno hanno provocato non pochi danni a tutto il settore interessato alla produzione.
"Il danno - spiega Antonio - si evidenzia con la perdita (asfissia) di alcuni spicchi interni dei bulbi della varietà di aglio bianco, che acquistano un colorito marrone/caramellato; si pensa che il fenomeno sia legato ad una mancanza di ossigeno nella parte interna dei bulbi, con perdita di alcuni spicchi, nella fase di essiccazione. A questa problematica non esiste al momento una risposta certa da parte dei tecnici, ma abbiamo notato una relazione tra il livello di umidità rilevabile al momento della raccolta e il diametro dei bulbi: maggiore l'umidità e il calibro di diametro dei bulbi, maggiore è la possibilità che si sviluppi il 'Waxy Breakdown'."
Tale fenomeno, infatti, non è presente nelle varietà di aglio rosso e rosato, bianco/spring, che presentano un tallo floreale al centro del bulbo e che quindi ricevono una maggiore aerazione/ossigenazione in fase di essiccamento.

Novità
"Per quanto riguarda la nostra azienda, abbiamo merce in coltivazione nell'alta Puglia, dove i risultati sembrano al momento soddisfacenti; siamo, infatti, sempre alla ricerca di aree che, dal punto di vista climatico, siano le più favorevoli alla coltivazione dell'aglio in Italia - conclude Antonio - In ambito nazionale, invece, possiamo anticipare che è in fase di studio la possibilità di costituire un'associazione di produttori e commercianti di aglio che possa confrontarsi con lo stesso tipo di associazioni già presenti in Francia e Spagna."
Contatti:
Antonio Tuccillo
S.P. Caivano - Cancello
Contrada Sannereto
80011 Acerra (Napoli)
Tel.: (+39) 081 3195185
Fax.: (+39) 081 5207510
Cell.: (+39) 335 7746265
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