"La particolarità riscontrata quest'anno sul fronte dell'esportazione del kiwi riguarda la prevalente richiesta di frutti di pezzatura piccola in cestini da parte di paesi della Comunità europea e dalla Russia, grande consumatore del prodotto."A dichiararlo a FreshPlaza è Giovanni Romeo, direttore commerciale della OP Monte di Polistena (RC), che annovera circa 400 soci conferitori di kiwi, geograficamente situati in tutta la Piana di Gioia Tauro. Il prodotto viene commercializzato a marchio OP Monte.
"Sul mercato europeo esportiamo in Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Danimarca e Germania. Non registriamo grandi movimentazioni di prodotto, in quanto i calibri richiesti scarseggiano, quest'anno - continua Romeo - I prezzi si possono definire stabili e noi li manteniamo tali, per non incidere negativamente sui consumi."
"Essendo commerciale, spero ancora in una domanda un po' più vivace, cosa che non si è registrata nemmeno in questo periodo prima di Pasqua. Ormai siamo agli sgoccioli e il prodotto in giacenza, disponibile fino a metà maggio, sarà sufficiente a soddisfare la richiesta del mercato nazionale o di altri paesi extra UE ed UE più prossimi alla nostra piazza, visto che le esportazioni verso oltremare si sono concentrate a inizio campagna."
Le destinazioni oltremare per la OP Monte sono Arabia Saudita, Emirati Arabi, Stati Uniti, Canada, e altro ancora; limitati volumi raggiungono anche Hong Kong. "I riscontri sono migliori da parte dei paesi lontani che da quelli più vicini. Il mercato oltremare consuma tutte le pezzature disponibili - sostiene il direttore commerciale - In questa fase della stagione, che è una fase avanzata, si rischia tantissimo ad esportare verso destinazioni in cui il transit time è superiore a 20 giorni, pertanto preferiamo rivolgere il prodotto giacente a destinazioni più vicine anche se richiedono pezzature al momento molto 'rare'."
A livello nazionale, la OP Monte è orientata a servire prevalentemente il Meridione d'Italia, quindi Campania, Basilicata, Puglia, la stessa Calabria e la Sicilia. Il prodotto è solitamente ben apprezzato.
"Iniziamo le esportazioni con le varietà precoci (Greenlight) e poi continuiamo la campagna con l'Hayward - continua Romeo - In una campagna normale, i kiwi Greenlight sono disponibili fino a fine settembre. La campagna del kiwi Hayward inizia solo al raggiungimento del corretto grado Brix (tenore zuccherino); solitamente qui da noi il grado Brix 6.2, considerato adeguato per l'export, si raggiunge verso la metà di ottobre."
Per quanto riguarda la produzione, essa ha in parte risentito per l'eccessiva siccità registrata l'anno scorso. "E' una situazione che ci accomuna a tutti gli altri areali di produzione di kiwi in Italia. Dal confronto con altre realtà registriamo quest'anno un problema di tenuta del prodotto. A parità di condizioni lo scorso anno avevamo una durezza intorno a 5/6 kg, quest'anno arriviamo soltanto a 2/3 - afferma Romeo - Gli areali di produzione hanno comunque registrato un aumento; ci sono nuovissimi impianti in produzione e siamo sempre più in espansione."
"I consumi sono in perfetta corrispondenza con il clima di povertà che si respira - dichiara il direttore commerciale - La crisi economica ha inciso fortemente e, specie al Sud Italia, se ne ha una percezione maggiore."
L'andamento commerciale del kiwi risulta pressoché stabile rispetto allo scorso anno. "Non le nascondo che, dovendo servire supermercati e mercati locali, dobbiamo anche frenare un po' la vendita. La situazione che si è creata non ci dispiace, perché abbiamo avuto una buona richiesta nella fase iniziale, come da programma e comunque arriveremo con le scorte fino a metà maggio."
Altra sfida della OP riguarda la Grecia, che per la prima volta si è affacciata sui mercati oltremare. "Sappiamo che tramite la Turchia, alcuni nostri clienti statunitensi hanno ricevuto prodotto iraniano e greco. L'esperimento pare non sia andato male, quindi dobbiamo essere preoccupati per i prossimi anni - sostiene Romeo - Fondamentalmente, noi spendiamo non poco per produrre il kiwi di qualità, quindi dobbiamo mantenere un giusto prezzo, che sia remunerativo. Grecia e Iran, invece, hanno costi di manodopera decisamente inferiori ai nostri (-50%). Il Portogallo invece risulta un paese concorrente per quanto riguarda l'export verso il Canada."
A seconda della destinazione, il packaging differisce: può essere con frutta alla rinfusa o a strati, oppure in cestini. Ogni mercato ha la sua specifica: per esempio gli Stati Uniti richiedono merce alla rinfusa da 9 kg, il Canada quella alla rinfusa da 10 o 9 kg, gli Emirati arabi vogliono un monostrato leggero (light one layer) da 2,7 kg (normalmente è da 3 kg), la Libia sta chiedendo rinfusa da 8 kg. La Russia prende qualunque formato.
Per il trasporto dei prodotti, la OP Monte ha la fortuna di trovarsi vicino al porto di Gioia Tauro, che dista 15 km: perciò la merce parte da qui per le destinazioni d'oltremare. "Per le spedizioni in Europa - conclude Romeo - optiamo per il trasporto su gomma, mentre per la Russia abbiamo un trasporto promiscuo (su gomma per esempio fino a Lubecca, poi imbarco su nave verso San Pietroburgo) oppure interamente su gomma."
Contatti:
Giovanni Romeo
Organizzazione Produttori MONTE
Sede e stabilimenti
c.da Fegotto n. 15
89024 Polistena (RC)
Tel.: (+39) 0966 940632/933518
Fax: (+39) 0966 940712
www.opmonte.it
