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Resoconto del meeting del gruppo di contatto sulla fragola a Salerno



Lo scorso giovedì 7 marzo 2013, presso la sede della Camera di Commercio di Salerno si è tenuto il gruppo di contatto misto ispano-franco-italiano sulla fragola.


Il tavolo dei relatori.

L'evento, organizzato dal Mipaaf in collaborazione con la Camera di Commercio di Salerno ha visto la partecipazione di Freshuelva (rappresentata da Rafael Dominguez Guillen) e Fepex (Jose Maria Pozanco) per la Spagna, la AOPN Fraise per la Francia (rappresentata da Xavier Mas), il Mipaaf e tutte le maggiori organizzazioni di categoria per l'Italia. Per l'Unaproa era presente Stefano Franzero, mentre per la Camera di commercio di Salerno ha presieduto Pietro Caggiano (con delega all'agricoltura).


Da sinistra a destra: Egidio Sardo (direttore dell'Ismea), prof. Walther Faedi (direttore del CRA – Unità di ricerca per la Frutticoltura di Forlì), Luciano Trentini (responsabile delle relazioni esterne ed europee del CSO-Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara) e Pietro Caggiano (Camera di commercio di Salerno).

I numeri presentati dai relatori evidenziano la leadership produttiva della Spagna con i suoi 6.800 ettari di superficie investita (300.000 tonnellate attese per quest'anno), contro i 3.600 dell'Italia, che rimane comunque il secondo produttore di fragole europeo. Alla regione Campania va il primato di primo produttore italiano con 890 ettari, di cui 871 in coltura protetta.

Guardando alle medie del periodo 2007-2011, il 76% dell'export italiano di fragole è diretto in tre paesi: Germania (che assorbe il 44% del totale), Austria (17% del totale) e Svizzera (16%). Le esportazioni italiane sono altamente concentrate nel secondo trimestre dell'anno, da aprile a giugno (85% nel 2011). Rispetto al 2011, le esportazioni 2012 hanno registrato un aumento dell'8% in termini di volume (18.730 ton contro 17.272) e dell'1% in termini di valore (42,2 mln euro contro 41,7).

Il livello di aggregazione del settore mostra notevoli differenze fra le varie nazioni; l’esempio francese è sicuramente il più virtuoso e da prendere a modello con oltre il 40% aggregato (19.000 tonnellate).

Sono seguiti poi gli interventi del prof. Walter Faedi per ciò che riguarda la mappa varietale della produzione italiana e quelli di Roberto Cherubini (funzionario Mipaaf) sulla situazione relativa alla OCM-Organizzazione comune di mercato per l'ortofrutta e di Egidio Sardo (Ismea) circa tutti gli strumenti messi a disposizione dall'ente di interesse per i produttori italiani di fragole.

Jose Maria Pozanco (Fepex)
Con l'occasione del meeting, abbiamo raccolto il parere del direttore di Fepex, l'associazione dei produttori ed esportatori ortofrutticoli spagnoli: "Credo che una interlocuzione efficace richieda una partecipazione attiva dei produttori: questo è cio' che Fepex sta cercando di fare in Spagna e che purtroppo non sta accadendo a Bruxelles, dove la distanza tra la politica e la produzione mi sembra essere aumentata, piuttosto che diminuita."

"Tra i soci della Fepex, un ruolo di primo piano spetta sicuramente all'associazione dei fragolicoltori della regione Huelva, Freshuelva, che rappresenta un settore molto importnate nell'economia agricola nazionale e che noi intendiamo sostenere con il massimo impegno. Siamo stati molto soddisfatti di come è stato organizzato questo Gruppo di Contatto: l'interscambio di informazioni tra i fragolicoltori dei 3 Paesi e la condivisione di posizioni comuni in sede europea rappresentano sicuramente un fatto positivo e coerente con la natura stessa di questo strumento, che è appunto il Gruppo di Contatto."



"Durante questa breve sosta in Italia in cui siamo stati assistiti dallo staff della Aop Armonia, ho avuto modo di apprezzare lo sforzo che sta affrontando questa associazione di produttori per aggregare in maniera moderna e professionale la produzione ortofrutticola nel mezzogiorno d'Italia: credo che il lavoro che sta svolgendo la Aop Armonia in seno al comitato misto di Spagna, Francia e Italia sia un esempio del modello che dobbiamo seguire."

Rafael Dominguez Guillen (Freshuelva)
Due domande sono andate anche al direttore di Freshuelva; la prima su quanto il settore spagnolo delle fragole investe ogni anno in rinnovamento varietale e/o nuove tecnologie e la seconda su un parere circa le prospettive offerte dal macchinario Agrobot per la meccanizzazione delle operazioni di manodopera nei campi (vedi anche notizia su FreshPlaza del 05/02/2013).

Freshuelva ha promosso la costituzione di FNM-FRESAS NUEVOS MATERIALES, di cui fanno parte i maggiori operatori di settore, sia produttori che vivaisti. Attraverso FNM abbiamo immesso nel mercato già 2 nuove varietà: 3 anni fa la Primoris (che oggi conta una quota del 3/4% sul totale delle varietà diffuse a Huelva), caratterizzata da una buona produttività e precocità; e un anno fa la Antilla, del cui comportamento in campo siamo particolarmente soddisfatti e da cui ci attendiamo buoni risultati in futuro, avendo già oggi raggiunto una diffusione del 7/8% sul totale delle varietà coltivate a Huelva. Questa varietà è caratterizzata, oltre che da una buona produttività, anche da un profilo gustativo notevole. Da ultimo, stiamo osservando il comportamento di una terza varietà, denominata Niebla, sulla quale però non abbiamo ancora gli elementi sufficienti per una valutazione."



"Per quanto riguarda la tecnologia Agrobot, sebbene stia trovando una certa accettazione in California, grazie a colture di grande estensione ed a pieno campo, non crediamo che al momento possa essere adattabile alla nostra realtà produttiva, e per gli stessi motivi neanche a quella italiana: infatti si adatta con difficoltà alle colture protette, dove la presenza di strutture di copertura ne complica molto la funzionalità. Non dimentichiamo poi un aspetto molto importante: la fragolicoltura riveste un'importanza economica e sociale di primaria importanza nella provincia di Huelva, considerando che in Andalusia abbiamo un tasso di disoccupazione prossimo al 30%; dovremmo dunque riflettere molto bene prima di intraprendere un processo di meccanizzazione per ridurre l'impatto della manodopera nella nostra fragolicoltura. Rischieremmo probabilmente conseguenze sociali ben peggiori dei possibili vantaggi economici che ne potrebbero derivare."

La delegazione spagnola
Durante il breve soggiorno salernitano, la delegazione spagnola ha visitato alcuni siti produttivi dislocati nella piana del Sele. In particolare sono state visitate alcune aziende agricole associate alla Aop Armonia e alla Op Alma Seges nonché il magazzino di confezionamento della Op Poma, associata alla Aop Armonia.


Gli ultimi tre da sinistra sono: Rafael Dominguez Guillen (direttore Freshuelva), Francisco Dominguez (Frutas de Bonares sca) e Cristobal Picon Regidor (presidente di Coophuelva).

Durante questi sopralluoghi, Juan Francisco Banez Alvarez (direttore di Cuna del Platero) e Bartolome' Fernandez Esquina (direttore di CoopHuelva) hanno rilasciato a Marco Eleuteri (Direttore Commerciale della Aop Armonia), che li ha accompagnati nelle visite, un commento sull'andamento della campagna fragole 2013 per le rispettive aziende.


Il primo a sinistra è Emilio Gonzales (vice-presidente Cuna de Platero). Al centro, Marco Eleuteri.

Juan Francisco Banez Alvarez (direttore di Cuna del Platero)

"La nostra azienda raggruppa le produzioni di 82 soci che coltivano 750 ettari di fragoleti, e commercializziamo per il consumo fresco 35.000 tonnellate di fragole. Per quantità siamo il secondo produttore di fragole di Spagna. Esportiamo il 90% della produzione, principalmente a Germania e Francia, ed una quota abbastanza importante raggiunge anche l'Italia."

"In relazione alla distribuzione varietale, quest'anno l'85% e' rappresentato dalle varietà Sabrina, Splendor e Fortuna, mentre per l'anno prossimo concentreremo ancora di più la gamma varietale, piantando il 45% di Sabrina ed il 45% di Splendor, questo perché siamo orientati a limitare le produzioni di varietà molto precoci, tipo Fortuna, a favore di varietà con un livello qualitativo più alto tipo, come appunto Sabrina."

"Fino ad oggi (8 marzo 2013, ndr) abbiamo registrato una diminuzione del 20% nelle quantità raccolte, con un mercato che ha presentato quotazioni piuttosto basse per il perdurare del maltempo nei principali mercati europei, fattore che ha influito negativamente sui consumi di fragole. Abbiamo fino ad oggi raccolto il 18/20% della quantità totale; l'aumento della domanda negli ultimi giorni, congiuntamente all'incremento dei nostri quantitativi in raccolta dovrebbero permetterci di migliorare la performance aziendale durante il resto del mese di marzo."


Emilio Gonzales (vice-presidente Cuna de Platero), a destra, insieme a Guglielmo Volpe (vice-presidente Poma - Aop Armonia), a sinistra.

Bartolome' Fernandez Esquina (direttore di CoopHuelva)
"La nostra cooperativa conta, grazie alle produzioni di 120 soci, su un totale di 250 ettari di fragole, 200 di lamponi e 150 di mirtilli; per i frutti di bosco siamo il primo produttore di Spagna. Commercializziamo per il consumo fresco 9.000 ton di fragole, 2.000 ton di lamponi, 1.300 ton di mirtilli ed appena 40 ton di more. Abbiamo creato, insieme ad altre realtà produttive, un'azienda per la commercializzazione, Onuba Fruit, attraverso la quale esportiamo l'80% della produzione tra Germania, Francia, Inghilterra e Italia, mentre il 20% viene distribuito nel mercato interno."


Da sinistra, Cristobal Picon Regidor (poresidente CoopHuelva), Marco Eleuteri (direttore commerciale Aop Armonia) e Bartolome' Fernadez Esquina (direttore di CoopHuelva).

"Da un punto di vista varietale, per il 2013 il 40% della nostra produzione è costituita dalla varietà Splendor, il 25% da Sabrina e il 35% distribuito tra Fortuna, San Andreas e Candonga. Per il 2014 aumenteremo i quantitativi della varietà Splendor (50%), e della varietà Sabrina (30%), mentre il restante 20% sarà diviso tra Primoris, Fortuna e San Andreas."

"Anche noi abbiamo registrato una riduzione nei quantitativi raccolti in questi 2 primi mesi pari al 20% rispetto al 2012, ed un prezzo medio alla vendita inferiore del 10/15% a quelli dello stesso periodo dell'anno scorso. Continueremo con poca produzione fino all'11ma settimana del 2013 (quella attuale, ndr), poi cominceremo a crescere. Purtroppo abbiamo un ritardo produttivo di almeno 15 giorni, ed abbiamo anche registrato una maggiore quota di frutti non adatti per qualità alla commercializzazione per il consumo fresco e che destineremo alla industria; quota, quest'ultima, che rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso è cresciuta del 25/30%."