"Incontro "Il limone Sfusato di Favazzina; ipotesi di rilancio per una coltura tradizionale tra Scilla e Bagnara Calabra"
L'iniziativa, organizzata dall'amministrazione comunale scillese e dalla Cooperativa agricola "Enopolis Costa Viola" con il patrocinio del G.A.L. Batir, ha come obiettivo quello di intraprendere il percorso progettuale di rilancio di un prodotto tradizionale quale il rinomato "Limone Sfusato di Favazzina".
Il limone di Favazzina, citato anche da pubblicazioni, annuari ed enciclopedie importanti, è stato un agrume molto apprezzato dal mercato locale, siciliano e nazionale fino agli anni '70 e che ha avuto il suo culmine in termini di successo commerciale tra gli anni '50 e '60. Oggi, grazie ad una rinnovata sensibilità da parte del tessuto agricolo del territorio e da parte delle istituzioni, sempre più attente alla valorizzazione delle produzioni locali di nicchia e di qualità, si punta ad analizzare le potenzialità di ripresa di questo comparto, anche grazie alla prossima apertura di un laboratorio di produzione di limoncello tipico proprio a Scilla; un fattore importante, che potrà contribuire a stimolare la ricostituzione dell'intera filiera del limone, sulla scorta di quanto avvenuto con successo nella Costiera amalfitana.
All'incontro programmato, al quale parteciperanno soprattutto gli agricoltori di Scilla e Bagnara, interverranno il sindaco di Scilla Pasquale Caratozzolo e gli assessori delegati Santo Perina ed Antonio Santacroce, Antonio Alvaro presidente del G.A.L. Batir, Rosario Morello presidente della coop. agricola "Enopolis Costa Viola", (già nota perché promotrice di numerose iniziative di valorizzazione della Costa Viola tra cui "Armacìa, il vino dei terrazzamenti"), l'agronomo Rosario Previtera esperto di De.c.o. e sviluppo locale.
"Il limone Sfusato di Favazzina – dichiara Rosario Previtera – si coltiva da sempre lungo i terrazzamenti ed i pianori costieri tra Scilla e Bagnara e per le sue peculiarità organolettiche eccezionali, potrebbe ritornare ad essere protagonista dell'agricoltura locale a vantaggio delle piccole aziende che ancora operano sul territorio e degli agricoltori che vorranno recuperare questa coltivazione tradizionale. Valuteremo inoltre se esistono le condizioni per intraprendere anche il percorso di sviluppo della De.c.o., affinché l'eventuale attribuzione del marchio Denominazione Comunale di Origine possa contribuire, nel medio periodo, a rilanciare la produzione del limone e di una nuova microfiliera basata sui suoi derivati e connessa con il turismo".