Contattato da FreshPlaza, Alfonso Scrivano, tecnico aziendale di Patate Scrivano, riferisce circa l'andamento commerciale delle patate della Sila. "La coltivazione di patate in Sila viene effettuata nei mesi estivi, pertanto sono gli agricoltori che dosano l'acqua secondo il fabbisogno della pianta - dichiara Alfonso - Le produzioni sono sempre intorno ai 300 quintali per ettaro; alcuni agricoltori riescono ad arrivare a rese di 400 q/ha, in particolare quest'anno visto che, grazie alle alte temperature, non si sono verificati attacchi di crittogame. Il prodotto è dunque di ottima qualità"."Alla data odierna, si registra un lieve calo della domanda. Abbiamo avuto un forte incremento di richieste nel periodo pre-festivo - continua Alfonso - La mia azienda produce prodotto bio e, rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, il prezzo non ha subito variazioni. Le quotazioni sono intorno ai 0,40 euro/kg, prodotto lavorato e consegnato in big bag franco Ravenna; anche il prodotto IGP non ha subito variazioni e viene quotato 0,60 euro/kg in confezioni da 2,5 kg. Per quanto riguarda il prodotto convenzionale, attualmente si registrano 0,35 euro/kg per il prodotto lavorato e consegnato in bins, franco azienda produttrice; nella campagna precedente il prodotto era stato quotato intorno ai 0,18 euro/kg".
La Patate Scrivano commercializza circa 5.000 quintali di prodotto da consumo e circa 1.600 q.li da seme bio. "In Sila, la mia azienda è l'unica a produrre secondo il regime biologico; per quanto riguarda il prodotto convenzionale, si contano circa 150.000 q.li" afferma il tecnico aziendale. "Il mio prodotto viene destinato totalmente al mercato del nord Italia, mentre il convenzionale va al mercato siciliano, il maggiore acquirente, seguito dai mercati campano e pugliese".
Le patate vengono quasi totalmente vendute in bins o big bag: non si tratta di una scelta del produttore, poiché quest'ultimo è anche attrezzato per la lavorazione in sacchi, ma viene imposto dai numerosi controlli dell'USL. "Costa troppo mettere a norma i magazzini cosi come è imposto dalla legge. Basti ricordare che in Sila si effettua solo una monocoltura e i costi sono troppi rispetto ai ricavi - continua Alfonso - Aziende o addirittura cooperative di 70 soci, che hanno tentato di mettersi in regola secondo le normative vigenti, hanno chiuso o sono fallite. Un esempio: la cooperativa ortofrutticola silana, fiore all'occhiello della pataticoltura silana che vantava un magazzino di 10.000 mq, ha chiuso perché non è riuscita a sostenere le spese di gestione delle nuove normative nazionali in ambito di sicurezza e sanità".Secondo il tecnico aziendale, le prospettive per la nuova campagna sembrano positive, visti i contratti che gli agricoltori stanno sottoscrivendo con le industrie. "Attualmente l'azienda Pizzoli sta chiudendo contratti intorno ai 0,24 euro/kg e alcune catene della grande distribuzione cercano partner da inserire tra i loro fornitori con contratti allettanti".
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