Toscana: un pedaggio per raccogliere i funghi sul monte Amiata?
"Il monte Amiata – commenta il professor Gaetano Pedone, esperto di ambiente e di frutti del bosco – viene in men che non si dica, trasformato in "discarica" e diventa "un’autostrada". La distruzione di funghi che non si riconoscano come mangerecci, è sotto gli occhi di tutti. In questi giorni ogni metro di bosco è calpestato, quasi tutti i funghi che non siano porcini sono schiacciati o divelti: amanite muscarie (tossiche), amanite verne (velenose), boletus regius (buon commestibile), boletus eritropus (mangereccio), ecc".
La furia dei vandali si abbatte indiscriminatamente su funghi buoni che non si riconoscono come tali e quelli non commestibili. "Si vede gente – racconta Pedone – che scompagina col bastone tutte le foglie e l’eventuale micelio sottostante. E addirittura, c’è chi ha visto usare il rastrello per spostare il fogliame sotto il quale si dovrebbero trovare i funghi. Con quali conseguenze possiamo immaginarlo".
Ma per le modalità di raccolta si segnalano irregolarità e illegalità evidenti. "Perché alcuni – dice Pedone – usano buste o borse di plastica che sono vietatissime, per riporre i funghi trovati. Ma non solo. Scompaiono in un batter d’occhio porcini col cappello di 1-2 centimetri, mentre la dimensione minima è di 4 cm. Amanite cesaree, cioè gli eccellenti cucchi, come si chiamano in montagna, che si presentano come ovuli, vengono scavate e raccolte, mentre la legge vieta la raccolta se sono ancora chiuse".