"Jan de Vries (Javri Fruit): "Il commercio con la Russia e' diventato una questione burocratica"
Jan de Vries e Aart -Johan van der Veen durante il WorldFood Moscow.
L'export correva come un treno
"All'inizio inviavamo in Russia fino a 150-200 automezzi a settimana. Oltre a mele e pere, fornivamo anche arance, cipolle e cavoli. Nelle annate 1994, 1995 e 1996 le esportazioni correvano come un treno. Allora avevamo giornate lunghe al lavoro, ma queste venivano ricompensate dai profitti. Non c'era alcun problema con i russi e tutto filava liscio, correvamo pochi rischi e tutto veniva pagato in anticipo. Dopo il 1996, hanno fatto capolino molti più operatori e la concorrenza ha cominciato a farsi sentire. I guadagni sono chiaramente calati e i rischi sono aumentati, con operatori sempre meno affidabili. Nel 1998 arrivò la crisi del rublo e tutti ne rimasero scottati".
Jan ha fatto affari in Russia per anni e ben volentieri. "Ora siamo sempre più impegnati, ma il lavoro non ci dà più alcuna soddisfazione. Ci sono troppi offerenti in Russia, i profitti sono ridotti al minimo e i rischi sono aumentati. Inoltre si richiedono criteri sempre più elevati in ambito di certificazione. Il commercio con la Russia è diventato più una questione burocratica che un normale business. Gli affari solidi di una volta sono completamente andati in fumo. Ci si potrebbe scrivere un libro sopra".
Da giugno di quest'anno, Jan collabora con Aart-Johan van der Veen. "Attualmente ci stiamo focalizzando sul commercio con Scandinavia, Francia e ancora un po' con la Russia".
Per maggiori informazioni:
Javri Fruit BV
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Jan de Vries
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Aart-Johan van der Veen
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