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La Commissione europea chiede di aprire negoziati con il Giappone per il libero mercato

Il Commissario europeo per il Commercio Karel De Gucht ha annunciato, lo scorso 18 luglio, la decisione della Commissione di chiedere agli Stati membri il via libera per aprire negoziati con il Giappone, volti ad instaurare un regime di libero scambio.

Infatti, essendo uno dei partner commerciali principali dell’Ue in Asia, il Giappone "non può essere ignorato". La reciproca apertura dei mercati dovrebbe risultare in una crescita del Pil dell’Unione, oltre a creare circa 400.000 nuovi posti di lavoro. Secondo De Gucht, liberalizzare i mercati è il modo più conveniente per stimolare l’economia: se tutti gli accordi di libero scambio con paesi terzi fossero approvati, il Pil dell’Unione crescerebbe del 2%, cioè di circa 250 miliardi di euro.

In questo clima economico, ha sottolineato il Commissario, l’Europa deve sfruttare queste opportunità. Molte industrie hanno mostrato un generale supporto verso la proposta, in particolare quelle attive nei settori agroalimentare, farmaceutico, chimico e delle Ict. Ci sono tuttavia molte perplessità riguardo l’apertura del mercato ai prodotti giapponesi. La Commissione intende assicurarsi che i rapporti tra i due paesi siano equilibrati: se il Giappone non avrà iniziato a smantellare le barriere doganali entro un anno dall’inizio dei negoziati, questi si interromperanno.

Inoltre, l’UE non rimuoverà le proprie tariffe finché il Giappone non avrà fatto progressi in termini ostacoli normativi, soprattutto nel settore dell’auto. Il Commissario all’Agricoltura Dacian Cioloş ha sottolineato che il Giappone è un mercato molto rilevante per l’Unione Europea anche dal punto di vista agricolo, in particolare per quanto riguarda i prodotti di qualità ed i vini. Stando a dati della Commissione, nel 2011 l’Ue ha importato prodotti agricoli dal Giappone per un valore di 182 milioni di euro, contro i quasi 5 miliardi delle sue esportazioni verso il paese.
Data di pubblicazione:

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