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Con reportage fotografico

Giorillo: viene dal passato il melone gialletto che garantisce sei mesi di commercializzazione

La coltivazione del melone gialletto (Cucumis melo L. var. inodorus), detto anche melone d'inverno, ha le sue origini nel territorio che va da Paceco (provincia di Trapani) fino ad Alcamo, da cui si è diffuso in diversi altri comuni della Sicilia occidentale ricadenti nelle provincie di Palermo, Trapani, Agrigento e Catania, raggiungendo una superficie di oltre 3.000 ettari, che ha reso la Sicilia prima regione produttrice.

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Tipico panorama della Sicilia Occidentale: la coltura estensiva dei cereali si alterna a larghi tratti di alberi di olivo, vigneti e distesi campi di melone.<

Negli anni, la coltura ha assunto una diffusione sempre maggiore, raggiungendo la massima espansione dagli anni '80 alla metà degli anni '90, per poi ridursi con l'avvento di nuove tipologie di melone, soprattutto i retati (cantalupo).

Fino agli inizi degli anni '80 si coltivava l'ecotipo locale "Cartucciaro" e altri ecotipi locali che gli agricoltori stessi riproducevano, dopodiché sono state introdotte le prime varietà selezionate dalle società sementiere, tra cui "Madras" (nella foto sotto). Dopo pochi anni sono arrivati i primi ibridi F1 che garantivano migliori rese e resistenze ai principali patogeni.

Dalla semina diretta si è passati alla tecnica del trapianto, l'apparato radicale superficiale delle piantine ha reso obbligatoria l'irrigazione, con costi di produzione più alti ma anche maggiori rese.

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Frutti di Madras.

Le varietà ibride si sono perciò affermate perché più produttive e resistenti (o tolleranti) ai principali patogeni: oidio, peronospora, fusarium, ecc. Oltre ad aroma e sapore tipici, una delle principali prerogative del melone gialletto rispetto ai meloni retati è quella di poter essere conservato per lunghi periodi.

Nei primi anni ’90 si è diffusa la cultivar Helios che ha incontrato il favore di produttori e consumatori, grazie alla sua precocità, alle pregiate caratteristiche organolettiche, alla resistenza al trasporto e pezzatura media (1,5-2 kg).

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Giorillo.

Attualmente, sta affermandosi Giorillo, una recente introduzione di Seminis Monsanto per coltura di tunnel piccolo e pieno campo, che al primo anno di commercializzazione è già diffusa tra le province di Palermo, Trapani, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Catania: nelle zone costiere si sfrutta la sua precocità, mentre le zone interne più fresche vengono indirizzate alle produzioni di piena stagione e/o tardive.

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Giorillo.

Il trapianto in pieno campo avviene dal 20 aprile fino al 15 luglio, mentre l'entrata in produzione si protrae dal 15 di luglio alla fine di settembre. Grazie alla sua eccellente serbevolezza, Giorillo si trova sui mercati fino a dicembre.

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Il sapore eccellente e la conservabilità molto elevata rendono Giorillo il melone ideale capace di accontentare le esigenze di tutti: i coltivatori possono fruire di un calendario produttivo molto ampio e i commercianti di un'ancor più ampia disponibilità di prodotto, grazie alla superiore conservabilità dei frutti.

Il prossimo 31 luglio, alle ore 9:00, presso l'azienda agricola Spada in Valderice (provincia di Trapani) si terrà un Open Day Monsanto Seminis dove sarà possibile vedere da vicino la raccolta del melone Giorillo.
Data di pubblicazione:

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