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Marco Cantoni (Syngenta): con la nostra strategia integrata anti-nematode, la produzione di pomodori e' salva

Syngenta ha perfezionato quest'anno una strategia integrata anti-nematode le cui basi erano state poste in essere con il lancio del progetto "Sinergie per l'orticoltura" nel 2010. Si tratta di una lotta su più fronti ai microscopici parassiti vermiformi (nematodi galligeni) che costituiscono ancora oggi una delle cause di ingenti perdite di raccolto, in specie nel settore dei pomodori in serra.

I nematodi attaccano infatti le radici delle piante, creando in esse dei rigonfiamenti, detti "galle", e deprivandole della capacità di assorbire nutrienti dal terreno; i danni da nematode possono incidere mediamente per un 20-30% di raccolto in meno, con picchi anche del 40-50%. Un attacco di nematodi, inoltre, può aprire la strada ad altre fitopatie, in genere a carattere fungino.

Per rispondere a questa minaccia, Syngenta ha elaborato un protocollo integrato, che vede l'impiego sinergico di tre elementi: portinnesti e varietà resistenti all'attacco dei nematodi, e una nuova formulazione (liquida, invece che granulare) del nematocida NEMATHORIN 150 EC.

Raggiunto da FreshPlaza, il responsabile Syngenta per il settore Orticole in Italia, Marco Cantoni, precisa: "Una corretta lotta alla problematica nematodi non può ovviamente prescindere dall'applicazione di buone pratiche agronomiche, senza le quali ogni intervento successivo partirebbe già svantaggiato. Essenziale perciò è la solarizzazione del terreno; ricordiamo infatti che i nematodi non tollerano temperature superiori ai 45°C. Così come fondamentale è l'impiego di materiale di propagazione sano, l'eliminazione delle malerbe o infestanti e un'adeguata concimazione".

Il grado di infestazione da nematode può variare grandemente da zona a zona, anche perché dipende dalle caratteristiche morfologiche del terreno (in aree sabbiose, per esempio, l'infestazione può essere particolarmente acuta), dalla temperatura e dal tasso di umidità. Perciò è molto importante procedere con una valutazione preventiva del grado di infestazione, tipicamente raccogliendo e analizzando campioni di terreno.

Marco Cantoni spiega: "La presenza di un solo uovo o di una sola larva in un centimetro cubo di terra costituisce già un campanello d'allarme per procedere all'applicazione di uno specifico protocollo di lotta, per il quale serve poi valutare tutta una serie di altre variabili, quali ad esempio la vigoria del portinnesto rispetto alla cultivar impiantata o da impiantare, etc. Tutte operazioni per le quali il servizio tecnico di Syngenta è sempre al fianco delle imprese agricole, studiando di volta in volta la soluzione più mirata".

Nel protocollo integrato di Syngenta per la lotta ai nematodi per il segmento del pomodoro da serra figurano:
  1. Portinnesti resistenti a diversa gradazione di vigoria (He-Man; Arnold; Arnold/Armstrong)
  2. Una gamma completa di pomodori, in tutte le principali tipologie commerciali (cherry, datterino, mini plum, san marzano, cuor di nue, grappolo, etc.), resistenti ai nematodi
  3. Il nematocida NEMATHORIN 150 EC, in grado di operare una doppia azione nematostatica e nematocida.
"Il nostro protocollo - conclude Cantoni - è stato applicato con successo nei principali areali italiani di produzione del pomodoro da serra, nella fattispecie in Sicilia e nelle zone di Fondi e Latina. Alcune iniziative sono in corso anche a Verona. La finalità ultima di questa collaborazione con il tessuto imprenditoriale è quella di portare sul mercato un prodotto sano, offrendo all'agricoltore una soluzione per l'abbattimento dei costi e delle perdite e garantendo al consumatore finale non soltanto il criterio dell'italianità d'origine, ma anche il valore aggiunto dell'attenzione alla sostenibilità ambientale, che sempre più sta diventando un criterio commerciale premiante".

Clicca qui per approfondire le soluzioni integrate Syngenta per il controllo dei nematodi.

Contatti:
Email: [email protected]
Web: www.syngenta.it

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