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Succo di limone e aronia per combattere il morbo di Alzheimer

Secondo i risultati di un nuovo studio spagnolo, il succo di limone e di aronia, grazie alla sua ricchezza in flavonoidi, potrebbe contribuire a curare le malattie neurodegenerative. I risultati sono stati giudicati dai ricercatori come "molto promettenti" e sono stati pubblicati sulla rivista Food Chemistry.

Il Dr. Amadeo Gironés-Vilaplana e colleghi fanno notare come il sistema colinergico centrale è il sistema neurotrasmettitore più importante per la regolazione delle funzioni cognitive quali la memoria e l'apprendimento. La perdita di neuroni colinergici nel cervello è una delle principali caratteristiche della malattia di Alzheimer, della demenza senile, dell'atassia, del morbo di Parkinson.

Tuttavia, l'uso di farmaci per inibire le colinesterasi – sono enzimi acetilcolinesterasi (AChE) e butirrilcolinesterasi (BuChE) che svolgono un ruolo chiave nella trasmissione colinergica – e curare queste malattie, porta ad effetti collaterali: disturbi gastrointestinali, nausea, vomito e diarrea, oltre a problemi di biodisponibilità.

A tal proposito il Dr. Gironés-Vilaplana, coordinatore della ricerca, ha scritto: "Per questo motivo, numerosi studi sono alla ricerca di inibitori naturali di BuChE ed AChE che mostrino un migliore profilo di sicurezza". Da qui nasce l'idea della nuova ricerca spagnola di indagare sulla possibilità che i composti del limone e dell'aronia possano avere un ruolo di inibitori naturali.



Il team di ricerca ha spiegato la scelta di questi due tipi di frutta: i limoni sono una ricca fonte di nutrienti e fitochimici – quali i flavonoidi, acido citrico, vitamina C e sali minerali; l’aronia (una bacca astringente derivato da un arbusto nativo del Nord America) è simile ai mirtilli nell’aspetto, ma non nel gusto che è molto più astringente, è una ricca fonte di antiossidanti fenolici, di derivati di quercetina, di acidi idrossicinnamici e di vitamina C. Inoltre alcuni studi hanno associato l’aronia con gli effetti anti-proliferativi contro le cellule tumorali, ed anche altri lavori gli hanno attribuito diversi effetti, quali: anti-mutageni, epato-protettivi (capacità di prevenire danni al fegato), cardio-protettivi e anti-diabetici.

Nel nuovo studio spagnolo l’aronia è stata aggiunta ad un concentrato di succo di limone fresco al 5% w / v (g / ml). Il succo è stato poi utilizzato in studi enzimatici in vitro, per testare la sua bioattività contro le due colinesterasi, e si è cosi individuata la miscela (concentrato al 5% di aronia in una miscela di succo di limone) con i maggiori effetti nei confronti di entrambi.

I ricercatori dicono che tali risultati sono stati ottenuti grazie alla presenza dei flavanoidi contenuti in entrambi i frutti e al C-glycosol flavonide (una classe di flavonoidi) contenuto solo nei limoni.

Il Dr. Gironés-Vilaplana ha scritto: "L’effetto ottenuto con il succo era considerevolmente inferiore a quello che si ottiene con i farmaci usati per trattare le malattie neurodegenerative. Tuttavia, questa nuova miscela rappresenta un’alternativa naturale, che può essere assunta ogni giorno, senza effetti collaterali".

I ricercatori hanno aggiunto: "I nostri risultati sono molto promettenti, perché fino ad ora nessuno studio ha mai evidenziato l’attività inibitoria del succo di limone o dell’aronia nei confronti delle colinesterasi, almeno per quanto ne sappiamo". Concludono sottolineando la necessità di ulteriori studi metabolici e biologici, come pure la ricerca di più fonti di fitochimici bioattivi che possiedono queste caratteristiche.

Per leggere articolo completo e abstract vai su: www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0308814612006474
Data di pubblicazione:

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