Le vendite dei pistacchi greci sfidano la crisi
"I prodotti tipici greci come il nostro non sono colpiti dalla crisi" afferma Nota Gika, proprietaria della azienda produttrice più importante dell'isola, con un fatturato annuo di 1,5 milioni di euro.
Secondo l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (FAO) delle Nazioni Unite, la Grecia è il sesto maggior produttore di pistacchi del mondo, con 9.000 tonnellate l'anno.
Egina, a 40 minuti di aliscafo dal porto di Atene, produce poche centinaia di tonnellate l'anno, ma i suoi pistacchi sono considerati di qualità particolarmente raffinata.
Le nuove macchine selezionatrici dell'azienda Gika passano i pistacchi in una miscela di sale e limone prima di asciugarli e confezionarli ad una velocità di 4.000 pacchetti al giorno.
La produzione dell'azienda - che l'anno scorso è stata di sole 8 ton - quest'anno dovrebbe arrivare a 30, senza contare le decine di tonnellate che i Gika acquistano da alproduttori locali e vendono ai fornitori.
"Grazie a questo impianto di lavorazione, possiamo iniziare ad esportare. Prima spedivamo solo a Cipro" ha detto Gika, elencando Cina, Italia, Stati Uniti e persino i lussuosi magazzini Harrod's di Londra come potenziali acquirenti.
Nikolaos Stamboulis, responsabile della cooperativa di pistacchio locale che riunisce 300 piccoli produttori dell'isola, ha detto che le vendite hanno tenuto, nonostante i cinque anni di recessione subiti dall'economia greca.
Le vendite sono scese del 25% negli ultimi tre anni presso in punto vendita diretto che la cooperativa possiede al porto, ma il deficit è stato compensato da un incremento delle vendite ai piccolo negozianti.
Heleni Kypreou, un ex giornalista che coltiva 800 piante di pistacchio sull'isola, ha detto di aver trovato facilmente acquirenti per la sua produzione annuale di una tonnellata.
Sembra che la crisi stia facendo tornare i greci alla terra: la percentuale di agricoltori nella popolazione greca è salita nel 2010 al 12,5% dall'11,3% del 2008.
