Iscriviti alla nostra newsletter giornaliera e tieniti aggiornato sulle ultime notizie!

Iscriviti Sono già iscritto

State utilizzando un software che blocca le nostre pubblicità (cosiddetto adblocker).

Dato che forniamo le notizie gratuitamente, contiamo sui ricavi dei nostri banner. Vi preghiamo quindi di disabilitare il vostro software di disabilitazione dei banner e di ricaricare la pagina per continuare a utilizzare questo sito.
Grazie!

Clicca qui per una guida alla disattivazione del tuo sistema software che blocca le inserzioni pubblicitarie.

Sign up for our daily Newsletter and stay up to date with all the latest news!

Registrazione I am already a subscriber

Il Marocco chiede tecnologia italiana per lo sviluppo dell’agricoltura

Appuntamento importante, quello tra il Marocco e l'Italia per discutere del progetto "Marocco Verde", elaborato dal governo marocchino nel 2008 per lo sviluppo dell’agricoltura del Paese. Al fine della realizzazione dell'emancipazione di Rabat nel settore primario, pare che l’aiuto italiano sia fondamentale: in cambio, infatti, il Marocco offre agli investitori e sostenitori esteri allettanti finanziamenti ed incentivi a patto che gli stessi siano disposti ad impegnarsi per il potenziamento dell’agricoltura marocchina.

"Marocco Verde" prevede un investimento iniziale di 18 miliardi di euro che determinerà una crescita notevole, in quanto ogni anno e fino al 2020, a scapito del grano, verranno piantati dieci milioni di mandorli, ulivi, viti ed agrumeti. Il progetto è stato illustrato dal Ministro dell’Agricoltura marocchino, Mohammed Aziz Akhannouch, a Milano, a numerosi imprenditori dell’agroindustria italiana ai quali il Marocco vorrebbe affidarsi nel tentativo di far lievitare le esportazioni dei propri prodotti agricoli e creare 1 milione e mezzo di posti di lavoro, incrementando così, notevolmente, la crescita del settore agricolo.

"Il Marocco, per il proprio sviluppo, ha bisogno della tecnologia italiana – ha affermato il direttore dell’Agenzia per lo sviluppo agricolo del paese, Ahmed Hajjiaji – da quella relativa ai fertilizzanti, a quelli dei sistemi di pompaggio ed irrigazione".

Tutto è reso più facile dall’accordo, stipulato il 1 marzo scorso, tra la UE e Rabat che prevede la liberalizzazione graduale degli scambi commerciali di prodotti agricoli e di pesca.
Data di pubblicazione:

Articoli Correlati → Vedi