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Crescono solamente superstore, drugstore e discount

Grande Distribuzione: calano i consumi e diminuiscono i punti vendita

E' un momento difficile per la Grande Distribuzione, che sconta gli effetti della crisi economica: dall'incremento della disoccupazione alla riduzione della capacità di spesa dei consumatori, dall'aumento dei prezzi all'incremento della pressione fiscale, sono molteplici i fattori che stanno pesantemente condizionando il comportamento d'acquisto e le capacità di spesa dei consumatori, con conseguenti ripercussioni sulle realtà della grande distribuzione.

Sono stati questi alcuni dei temi trattati oggi in occasione dell’evento dedicato al "Rapporto sulla GDA 2012" che, alla sua terza edizione, è stato presentato ieri 13 giugno dalla rivista del Gruppo 24 ORE MARKUP con SymphonyIri Group e Trade Lab.

Negli ultimi mesi vengono rilevati cali significativi nei volumi: una dinamica negativa che ha cominciato ad interessare anche gli alimentari, l'unico comparto che sino a questo momento aveva tenuto bene. Naturalmente, secondo quanto ha spiegato Gianmaria Marzoli, direttore commerciale retail di SymphonyIri, gli effetti della crisi hanno cambiato sia il comportamento dei consumatori (spesa più oculata, ricerca della convenienza), sia l'offerta a scaffale.

Negli ultimi due anni si è registrata una contrazione del numero dei negozi (-1.783 unità) e molti altri sono stati riconvertiti in formati più adatti al contesto attuale.

La grande distribuzione ha dovuto fare fronte non solo ai cambiamenti delle modalità di acquisto dei consumatori, ma anche alla forte concorrenza data dai discount e dai drugstore, risultati essere gli unici formati a crescere negli ultimi due anni (rispettivamente + 0,3 e + 0,4 %), assieme ai Superstore (+1,3%). Supermercati, superette, mini/micro e punti vendita tradizionali hanno visto delle flessioni nella numerica dei punti di vendita. Infatti un fenomeno figlio della crisi e' anche la trasformazione del format, con molti negozi che sono diventati discount nel tentativo di incontrare la necessità di risparmio e prossimità del consumatore.

Una valutazione della GDA italiana non può essere però fatta senza inserirla in una prospettiva più ampia: per questo motivo Luca Pellegrini, Presidente di TradeLab, ha presentato una serie di case history estere, ed in particolare europee, focalizzandosi sulle realtà più interessanti del retail food.

Sui casi di successo messi a punto dalla grande distribuzione nazionale e d’oltralpe collegati in modo particolare all’utilizzo dei social media è stata invece dedicata l’analisi condotta da Cristina Lazzati, Vicedirettore Area Retail Business Media del Gruppo 24 ORE. Nonostante il consumatore abbia fatto dei passi avanti nell'utilizzo del mobile, lo stesso non si può dire della grande distribuzione, non solo italiana ma anche internazionale, un'opportunità tutta da costruire in un momento di grande crisi.

Il "Rapporto sulla Grande Distribuzione Associata" potrà essere acquistato a partire da oggi al prezzo di € 490. Oltre ad offrire dati e informazioni fondamentali per capire struttura e comportamenti della grande distribuzione alimentare italiana (struttura della rete per formato distributivo; quote di mercato dei principali player; sviluppo e composizione della rete per area geografica; evoluzione delle centrali d’acquisto) offre anche degli approfondimenti su tematiche di particolare rilievo: la prima riguarda la struttura e le performance dei centri commerciali. Un secondo focus riguarda la marca commerciale, che in questi anni anche in Italia sta crescendo in modo consistente. Il terzo approfondimento, infine, inserito quest’anno per la prima volta, presenta una panoramica sulla penetrazione e l’utilizzo delle tecnologie di relazione digitale nel settore.
Data di pubblicazione:

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