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I commenti di Confagricoltura Calabria e Coldiretti

"Calabria: operazione "SABR" dei Carabinieri del Ros contro lo sfruttamento in agrumicoltura"

Confagricoltura Calabria esprime apprezzamento per l'operazione "SABR" condotta dai carabinieri del Ros su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e destinata a contrastare il triste fenomeno che riguarda l'arrivo e la permanenza in Italia ed in Calabria di immigrati clandestini fatti giungere con false promesse di lavoro e poi ridotti in schiavitù, costretti a lavorare nei campi (prevalentemente agrumeti) per molte ore al giorno e con condizioni di vita disumane.

Un fenomeno che ha già prodotto in Calabria gravi emergenze sociali nella Piana di Gioia Tauro e che – come documentato dall’operazione di oggi – è sempre attuale.

Confagricoltura Calabria ritiene che, a fronte di un problema cosi significativamente ampio e complesso, le soluzioni – per quanto riguarda il settore agricolo ed agroalimentare nella piana di Gioia Tauro – debbano essere necessariamente moderne e diretta conseguenza di un nuovo metodo.

E' necessario tutelare con forza la produzione agrumicola regionale, ma non si può non considerare due elementi divenuti oramai imprescindibili, il mercato non garantisce un'adeguata remunerazione perciò la qualità da sola purtroppo non basta; le capacità produttive esistenti devono essere sì assecondate, ma le vocazioni territoriali possono anche determinare nuovi percorsi.

Nella Piana di Gioia Tauro – a fronte di un'agrumicoltura (soprattutto da industria) in perenne crisi e considerando le immense disponibilità produttive di altri Paesi (Brasile innanzitutto), è necessario iniziare ad immaginare percorsi complementari, promuovendo progetti di riconversione varietale.

"Diversamente ci impegneremmo in una battaglia di retroguardia, nominalmente a favore degli agrumi, nei fatti contro i mulini a vento", conclude Confagricoltura.

Coldiretti: la catena della schiavitù inizia dalle arance a 8 centesimi
"E’ necessario spezzare la catena dello sfruttamento che inizia con gli agrumi calabresi della Piana di Gioia Tauro per la produzione dei succhi che vengono sottopagati per la pressione delle più grandi multinazionali appena 8 centesimi al chilo, ben al di sotto dei costi di produzione". E’ quanto afferma la Coldiretti nell’esprimere apprezzamento per l’operazione del Ros dei Carabinieri.

"Va combattuto senza tregua il becero sfruttamento che - sottolinea la Coldiretti - colpisce la componente più debole dei lavoratori agricoli come gli immigrati, ma anche le imprese agricole oneste che subiscono la pressione e la concorrenza sleale di un contesto gravemente degradato. La vicenda dell’agrumicoltura da industria è esemplare per la logica mercantilistica portata avanti dai "giganti delle bibite" che - prosegue la Coldiretti - ha riflessi fortemente negativi per condizioni di lavoro, produzione e reddito di imprese e lavoratori".

La Coldiretti si è fatta promotrice dell’iniziativa "Non lasciamo sola Rosarno… coltiviamo gli stessi interessi" per dimostrare che con la trasparenza e la legalità si può spezzare la catena di sfruttamento che sottopaga il lavoro e il suo prodotto come dimostrano - continua la Coldiretti - i tanti esempi virtuosi presenti nelle campagne italiane dove lavorano regolarmente oltre 100.000 immigrati extracomunitari, dei quali circa 15.000 con contratti a tempo indeterminato, che contribuiscono in modo strutturale e determinante all'economia agricola del Paese e rappresentano una componente indispensabile per garantire il successo del Made in Italy alimentare nel mondo.

Per questo su un territorio che può offrire grandi opportunità di crescita e lavoro va garantita la legalità per combattere inquietanti fenomeni malavitosi che umiliano gli uomini e il proprio lavoro e gettano una ombra su un settore che - conclude la Coldiretti - ha scelto con decisione la strada dell'attenzione alla sicurezza alimentare e ambientale, al servizio del bene comune.
Data di pubblicazione: