Un centinaio di aziende sementiere, tra le più grandi l'americana Monsanto, la francese Vilmorin, la svizzera Syngenta e la tedesca Bayer, si concentrano proprio qui. Vige la regola del più forte e del più veloce: ne uscirà vincitore colui che svilupperà i semi più efficienti.
Nel grafico qui sotto: la quota di mercato dei vari colossi delle sementi negli Stati Uniti

Numero due mondiale del settore (prima è Monsanto) e detentrice di posizioni chiave per diverse varietà (melone, pomodoro, carota, peperone), la compagnia Vilmorin raggiunge un fatturato di 510 milioni di euro in questo settore. E nutre grandi ambizioni: tra cui quella, secondo il suo direttore finanziario, Daniel Jacquemond, di "sorpassare Monsanto" tramite acquisizioni e innovazioni.
Ricerca decentralizzata
Internazionalizzata da lunga data e arricchita dalle molteplici acquisizioni, la società francese ritiene di avere un portafoglio di sementi da orto che offre vantaggi concreti in questa direzione. "La Monsanto ha basato la sua strategia su un numero limitato di sementi da orto. Riteniamo, tuttavia, con una gamma molto ampia, di essere ben posizionati per cogliere tutte le opportunità di mercato" ha detto Emmanuel Rougier, amministratore delegato di Vilmorin.
A differenza di Monsanto, la cui ricerca è altamente centralizzata, Vilmorin si sviluppa avvicinandosi ai consumatori, al fine di entrare in contatto diretto con le nuove aspettative. Con 47 stazioni di ricerca in tutto il mondo, il gruppo vuole conquistare quote di mercato negli Stati Uniti, in Cina e India. "Gli areali statunitensi non cresceranno, ma questo mercato strategico continuerà a guadagnare valore" ha dichiarato Rougier. Nel contesto della sua politica sanitaria, il governo americano ha fatto passi importanti per incentivare il consumo di frutta e verdura.
In Cina e India si prevede che le vendite crescano ad un ritmo superiore del 10% annuo. In Cina, dove si trova il 43% degli areali ortofrutticoli del pianeta, Vilmorin è il numero due, con un fatturato di 11 milioni di euro. Rimangono da sviluppare nuove collaborazioni: in India, per esempio, lo sviluppo del gruppo passerà attraverso acquisizioni e l'imminente rilascio di sementi resistenti alle fitopatie.