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Cristiano Zingarlini (discount Dico): il consumatore va (ri)educato al consumo di frutta e verdura

Per la sua Rubrica "Cultura d'Impresa", FreshPlaza ha intervistato Cristiano Zingarlini (in foto), responsabile acquisti ortofrutta della catena di discount italiano Dico SpA (www.dico.it), presente con oltre 370 punti vendita in Italia

FP - Come sono andate, per il Vostro canale, le vendite di ortofrutta nei primi mesi del 2012 rispetto allo stesso periodo del 2011?
CZ - Le vendite di ortofrutta in Dico nei primi due mesi del 2012 hanno dato soddisfazione, contrariamente a quanto si poteva ipotizzare sia per via del movimento dei cosiddetti "Forconi" sia per i disagi dovuti alle abbondanti nevicate.

Aver diversificato le zone di approvvigionamento ci ha garantito il servizio sui banchi di vendita; inoltre siamo stati premiati tantissimo dall'aver contratto i nostri margini senza addossarli ai clienti.

FP - Quali sono le principali richieste che l'acquirente di frutta e verdura esprime oggi?
CZ - In termini di gradimento, il cliente Dico presenta un orientamento rivolto al prodotto in offerta, stagionale, meglio se italiano, perché percepisce garanzia di sicurezza alimentare, convenienza e soprattutto, soddisfazione in termini di sapore.
 
FP - Esistono, secondo Lei, margini di crescita per i consumi di ortofrutta in Italia? E, in caso positivo, tra quali fasce di popolazione?
CZ - Ritengo auspicabile che possano esserci margini di crescita, e necessariamente verso le fasce più ricettive al consumo: da una parte gli anziani e dall'altra le nuove generazioni.

Nel mezzo, purtroppo, c'è una larga fetta di utenza da acculturare, la quale è influenzata da stili di vita moderni e frenetici, che spesso non offrono i tempi necessari per la scelta, la preparazione e il consumo di ortofrutta. Per questo target di consumatori molto può fare, fortunatamente, l'ortofrutta di IV e V gamma - cioè già pronta all'uso - che infatti ha registrato buone performance anche presso i nostri discount.
 
FP - Cosa si potrebbe migliorare nel commercio di frutta e verdura?
CZ - Per migliorare l’appeal della frutta e della verdura è sicuramente necessario agire a tutto campo sulla formazione, trasmettendo al consumatore nozioni e informazioni riguardo l'apporto benefico dell’ortofrutta.

A tal proposito stiamo diffondendo nei negozi e sui prodotti di ortofrutta a marchio Dico la guida al consumo in funzione dei colori di frutti e ortaggi. Confidiamo che questo serva ad aumentare in maniera consapevole la "frequenza" e la diversificazione dei consumi.

Il nostro primo sforzo è comunque teso alla selezione di articoli che si distinguano per il sapore: la frutta e la verdura deve essere, innanzitutto, BUONA DA MANGIARE. Sono convinto che questo sia il più importante elemento fidelizzante e quindi la leva funzionale per attivare un consumo costante nel corso dell'anno.
 
FP - Tra il seguenti fattori: prezzo promozionale, packaging, innovazione, contenuto di servizio e responsabilità sociale d'impresa, quali, secondo Lei, quelli su cui le aziende ortofrutticole italiane dovrebbero puntare di più in futuro?
CZ - Direi che sono tutti elementi importanti; personalmente, però, ritengo che in questo rapporto non ci si debba far accecare solo dalla componente del prezzo che i fornitori ci offrono. In questo momento, infatti, innovazione varietale, packaging, servizio e responsabilità sociale stanno diventando elementi di distinzione e selezione, in quanto offrono le migliori garanzie di successo.