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Una ricerca scopre che l’aglio inibisce il batterio della tubercolosi

I ricercatori hanno individuato un altro uso medico per l’aglio: può aiutare a contenere i batteri che causano la tubercolosi. L’aglio è già conosciuto per le sue proprietà antitumorali, anti-iperlipidemiche (abbassano il livello di lipidi nel sangue) e antimicrobiche.

"Vale la pena utilizzare l’aglio come integratore naturale alla terapia standard contro la tubercolosi," si riporta nelle conclusioni della ricerca dal titolo "Anti-Mycobacterial Activity of Garlic Against Multi-Drug Resistant and Non-Multi-Drug Resistant Mycobacterium Tuberculosis".

La ricerca è stata condotta da Abdul Hannan, presidente del Dipartimento di Microbiologia della University of Health Sciences di Lahore, Muhammad Irkam Ullah del Dipartimento di Biochimica, Muhammad Usman del Dipartimento di Microbiologia, Shahid Hussain del Dipartimento di Immunologia e Muhammad Absar del Dipartimento di Microbiologia della King Saud University in Arabia Saudita.

Il documento consiglia l’uso dell'estratto di aglio per ridurre la resistenza alle medicine e per ridurre il costo di gestione della malattia.


I ricercatori hanno studiato gli effetti inibitori dell’aglio su 20 isolati di coltura. Di questi, 15 erano isolati di tubercolosi multi-farmaco-resistente e 5 di colture di tubercolosi non multi-farmaco-resistente. La relazione sostiene che l’aglio abbia mostrato effetti inibitori su entrambe. L’aglio tuttavia non uccide i batteri e non cura la malattia.

Il documento indica che l’estratto di aglio può essere utile nel contenere la tubercolosi multi-farmaco-resistente (MDR-TB), che è la preoccupazione principale, particolarmente per i Paesi in via di sviluppo". Attualmente la MDR-TB viene trattata con chemioterapia intensa fino a due anni, che porta al danneggiamento del sistema immunitario del paziente.

Nonostante l’emozione, il dottor Abdul Hannan è prudente. Sostiene che benché l’aglio riesca a contenere i batteri della tubercolosi, persino quella multi-farmaco-resistente, non significa che un paziente affetto da tubercolosi possa essere curato con la somministrazione di molto aglio. Il dottor Hannan ha detto che questa ricerca è stata il primo passo verso la scoperta di qualcosa di importante. "Quello di cui abbiamo bisogno ora è capire quale componente dell’aglio inibisca la crescita dei batteri".

Non tutti i medici, però, sono stati persuasi dallo studio. Il dottor Saulatullah del dipartimento di medicina toracica dell’Istituto di specializzazione Medica (PGMI) è scettico al riguardo. Egli sostiene che non si possono sostituire le medicine di cui è già stata provata l’efficacia. "L’aglio può essere usato soltanto in qualità di integratore nel trattamento della tubercolosi," ha aggiunto il dottor Saulatullah.

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