Quando l'energia elettrica arriva da frutta e verdura
DBB è un’agenzia di pubblicità specializzata in campagne creative. Per "Tropicana", infatti, ha sfruttato l’energia elettrica scaturita dalle arance: lo spot francese recita "Energie Naturelle" e, in effetti, il cartellone si illumina grazie alla potenza degli agrumi (nella foto a fianco).
Il box contiene, nel retro, centinaia di arance mantenute in posizione verticale da una fitta rete di punte di rame e zinco. La reazione elettrochimica tra le punte e l’acido delle arance produce energia sufficiente per "accendere" il cartellone. In questo caso, il messaggio veicolato, oltre alla "buona pratica" di produzione di energia verde (è proprio il caso di dirlo), è il seguente: se un arancio è in grado di alimentare un eco-cartellone, immaginate l’energia che può dare al vostro corpo!
Ma non finisce qui. C’è chi ha provato ad illuminare con la verdura. Cygalle Shapiro, dell’israeliana D-Vision, ha creato una lampada a led totalmente alimentata da pomodori: l’energia scaturisce da una reazione chimica tra gli acidi del vegetale, e i soliti zinco e rame. Lo scopo primario del progetto non è quello di produrre energia verde ma quello di mostrare quante risorse naturali occorrono per produrre una piccola parte di energia. Infatti, la lampada si illumina solo utilizzando un numero elevato di pomodori. Questo dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica sullo spreco delle risorse.
La lampada a led di Cygalle Shapiro alimentata dai pomodori.
La stessa sorte è toccata anche alle mele: il fotografo Caleb Charland ha sfruttato il "potere" di questi frutti per accendere una lampada a led (nella foto sotto). Sono servite circa 300 mele, ancora legate all’albero-madre, per fornire l’energia necessaria per accendere la lampada. Charland ha stimato l’equivalente di 10 mele per illuminare ogni led.